giovedì 21 giugno 2012

Chad

Per la prima volta dopo molte stagioni, Chad Ochocinco deve provare qualcosa. Deve dimostrare di non essere finito. Di essere ancora buono per la NFL. Di essere ancora un wide receiver sul quale fare affidamento. I Miami Dolphins hanno deciso di avere fiducia in Ochocinco, prima provandolo e poi firmandolo a basso costo per una stagione. Dopo il primo giorno del minicamp, Ochocinco ha mostrato di avere ancora velocità e buone mani, nonostante i 34anni. Per il ricevitore, cresciuto a Miami, ex prodotto della Miami Beach High School, è un ritorno a casa. Il suo carisma ha creato qualche frizione nel passato fra il giocatore e le squadre nelle quali è stato. Soltanto che prima, quando era una indiscussa superstar, i teams erano disposti a chiudere un occhio - o anche tutti e due - di fronte ai suoi eccessi, alla sua personalità dirompente. Ma, come sempre accade in questi casi, appena si entra nella fase finale della propria carriera, ecco che i difetti riemergono e diventano la prima cosa che si nota. In pratica, fino a quando produceva molto, a Ochocinco venivano perdonati gli atteggiamenti sopra le righe. Ora non è più così. A Miami,  fino ad ora, Ochocinco non ha avuto problemi: nessuno ha messo in dubbio la sua etica del lavoro ed i coaches apprezzano la sua personalità. Anche se pensa sempre di essere aperto per un passaggio, Ochocinco non ha dato segni di insofferenza, anzi. Per il Wr una grande occasione di dimostrare di essere sempre un grande giocatore.

sabato 9 giugno 2012

Il Piano B

ESPN.com ha svolto una interessante indagine sulla situazione dei backup quarterback nelle singole squadre. Fermo restando che ci sono molti teams che ancora devono nominare lo starter - come Browns o Titans per citarne due - alcune situazioni, forse meno appariscenti, sono invece da tenere in considerazione. La prima in Carolina, dove il veterano Derek Anderson, il backup della scorsa stagione, dovrà affrontare Jimmy Clausen per mantenere la posizione No. 2 nel 2012.  Clausen viene da una buona offseason ed è un merito dopo aver passato tutta la stagione come 3° quarterback, senza mai giocare, nel 2011. Il tutto dopo essere stato lo starter nella campagnia 2010. All'head coach Ron Rivera piace Clausen ed il general manager Marty Hurney è l'uomo che lo ha draftato. E, tuttavia, Anderson ha 43 partite da starter in carriera, oltre che legami con l'offensive coordinator Rob Chudzinski per i trascorsi comuni a Cleveland, dove Anderson ebbe, nel 2007, la sua miglior stagione NFL, lanciando per quasi 4,000 yards in 15 partenze. I Chiefs non sono convinti del veterano Brady Quinn; c'è ancora speranza per la 5° scelta del draft  2011, Ricky Stanzi, che potrebbe diventare il backup di Matt Cassel. Quinn ha più esperienza, essendo stato uno starter, anche se con un record di 3-9 e senza una partenza dal 2009. Infine, a Denver la corsa per il ruolo di vice-Peyton Manning è ristretta a Caleb Hanie e Brock Osweiler. Hanie ha avuto problemi a Chicago, ma i Broncos lo ritengono adatto al loro sistema. C'è però Osweiler, sul quale il team ha grande fiducia, anche se sembra presto per lanciarlo nella mischia.

giovedì 7 giugno 2012

Il Piano A

E' presto per stabilire se il quarterback Brandon Weeden potrà portare i Cleveland Browns fuori dalla mediocrità. Certo è che tanto Mike Holmgren quanto l'head coach Pat Shurmur hanno rischiato, scegliendo Weeden per porre fine al carosello che ha contraddistinto la posizione di quarterback dei Browns, che ha visto alternarsi 16 starters dal ritorno del team in NFL nel 1999. Dopo una decina di allenamenti con il team, il quarterback ha soddisfatto il management, a cominciare dal quarterbacks coach Mark Whipple, mostrando qualità che vanno oltre quelle fisiche. I Browns non hanno ancora nominato Weeden come starter, ma la cosa sembra probabile. A questo punto resta da verificare la situazione di Colt McCoy e di Seneca Wallace. Sembra che i Browns non terranno enbrambi. McCoy ha guidato il team ad un record di appena 4-9 nel 2011, ma ha il potenziale per essere un backup. Tuttavia, anche se più vecchio di McCoy, Wallace è uno dei favoriti di Mike Holmgren fin dai tempi passati a Seattle, così non sorpenderebbe la sua nomina a  No. 2. 

sabato 2 giugno 2012

Steel City Hero

A volte non importa aver vinto per entrare nei cuori dei fans. A volte dare tutto sul campo può bastare. E se a questo viene aggiunta la decisione di ritirarsi con la maglia del team amato, ecco che le porte della memoria devono per forza essere aperte per questi giocatori. Kordell Stewart ha alzato la cornetta del telefono ed ha deciso di riempire il foglio di ritiro della NFL. La decisione di Stewart viene molte stagioni dopo le ultime due nelle quali è stato parte attiva di un roster NFL. Queste ultime stagioni pro risalgono infatti al periodo 2004-05 con Baltimore. Ma Stewart ha deciso di non ritirarsi come un Raven ma come un membro degli Steelers. Pittsburgh è stata la sua casa da quando, nella metà degli anni '90 il popolare "Slash" arrivò per giocare come part-time quarterback, part-time running back, part-time wide receiver...ma di certo esaltando i fans. I suoi highs nel 1996, quando guidò il team al Super Bowl, dopo aver ricevuto (!) un touchdown pass nell'AFC Championship Game e nel 2001, quando andò al Pro Bowl dopo aver guidato Pittsburgh ad un record 13-3 con 3,109 passing yards per 14 touchdowns e con 537 yards corse per 5 TD. Esaltato da molti fans per le sue qualità atletiche, un Michael Vick ante-litteram, criticato dai media per la sua discontinuità, Stewart ha comunque lasciato come ricordo un record di 46-29 come starter nella football-crazy Pittsburgh, dove era arrivato come scelta da secondo round del draft 1995L,  proveniente da Colorado, dove aveva avuto una carriera stellare al college. Un infortunio accelerò la fine del suo tempo a Pittsburgh nella stagione 2002, quando perse il posto da titolare a favore di Tommy Maddox. I successivi passaggi a Chicago, dove è stato 2-5 come starter ed a Baltimore, dove non ha lanciato un pass come backup nel periodo 2004-05, non sono stati all'altezza del passato. Ma non hanno potuto cancellare quanto di buono prodotto nelle sue stagioni a Pitt...grazie Kordell!