sabato 29 dicembre 2012

Oltre a Tebow

Tralasciando per un attimo il fattore Tim Tebow, cominciamo a dare uno sguardo a quello che potrebbe essere il mercato dei quarterbacks nella ormai prossima offseason 2012. Dei 32 teams della lega, ben 8 -- Jaguars, Jets, Philadelphia, Arizona, Buffalo, Tennessee, Oakland e Kansas City -- starebbero pensando ad un cambio dello starting quarterback a causa di pessime performances, contratti troppo onerosi o cambi nel coaching staff. Il successo dei vari Robert Griffin III, Andrew Luck, Russell Wilson e Colin Kaepernick potrebbe spingere molti general managers a guardare con più attenzione la classe 2013 dei quarterbacks provenienti dalla NCAA, dove anche questa stagione potrebbero trovarsi alcuni giocatori in grado di recitare, sulla carta almeno, il ruolo dei protagonisti. Questo potrebbe restringere le opzioni per quei veterani che, passando dalla free agency o attraverso una trade, sperano di avere una chance da qualche altra parte. Il gruppo dei free agent è sostanzialmente pieno di backups: da Jason Campbell (Chicago) a Rex Grossman (Washington) e Matt Moore (Miami). L'unico nome di un certo rilievo è quello di Joe Flacco, che non ha ancora rinnovato con Baltimore. Nessuno di loro sembra poter diventare il Matt Schaub, Matt Cassel, Kevin Kolb o Matt Flynn del 2013, vale a dire un ex backup firmato come starting quarterback con contratto milionario da un'altra franchigia. Potrebbe invece diventare il nuovo big contract della free agency 2013  Kirk Cousins, dopo quanto fatto vedere con gli Washington Redskins. Battuto da Flynn e dalla scelta di 3° round Wilson ci sarebbe Tarvaris Jackson, attuale backup a Buffalo che, dopo le sue prestazioni a Minnesota e Seattle, potrebbe essere una buona soluzione a breve termine come starter in attesa dello sviluppo di qualche rookie o come No. 2 quarterback. Potenziali trades sono rappresentate da Alex Smith di San Francisco, Ryan Mallett di New England e Flynn di Seattle: il primo ha perso il posto nel mezzo di una delle sue migliori stagioni in carriera e potrebbe avere mercato; il secondo è inesperto anche se ha diversi estimatori; infine Flynn, pezzo pregiato della scorsa free agency che però non è riuscito a diventare starter alla sua prima vera prova per esserlo. Ex starters come Bruce Gradkowski, Drew Stanton, Brady Quinn o Chad Henne potrebbero avere difficoltà a trovare collocazione, mentre meriterebbero una seconda opportunità Tyler Thigpen o Kyle Orton. Un ex nome caldo come Charlie Whitehurst dovrebbe restare al suo posto a San Diego. Dopo che Arizona avrà provato Brian Hoyer nell'ultima di regular season se ne potrà sapere di più del team che ha utilizzato anche John Skelton, Kolb e Ryan Lindley come soluzioni 2012 nella posizione. A Kolb sono dovuti $9 milioni di salario ed un roster bonus da $2 milioni se dovesse essere confermato a Phoenix.Qualche speranza per Nick Foles mentre chi vuole rischiare potrebbe andare su Graham Harrell sperando di trovare nel backup di Green Bay un altro prodotto di quell'ottimo sistema.


mercoledì 26 dicembre 2012

I Jaguars vogliono Tebow

Una serie di news recenti, compresa quella di Chris Mortensen di ESPN.com, danno per quasi certo l'arrivo di Tim Tebow a Jacksonville dopo questa stagione. I rumors provenienti da New York parlano di un Tebow che sarà tradato o rilasciato al termine della stagione come unrestricted free agent. La scorsa offseason, convinto dalle parole dell'head coach Rex Ryan, l'ex Heisman Trophy winner rinunciò a tornare a casa, a Jacksonville, preferendo la soluzione offerta dai Jets. I Jaguars avevano offerto in quella occasione una quarta scelta e $3 milioni ai Broncos per acquistare Tebow.  Le cose non sono andate come previsto e la situazione generale è cambiata. Ora i Jaguars hanno un nuovo owner in Shad Khan, il quale ebbe a dichiarare a suo tempo che avrebbe voluto Tebow a roster. Inoltre, il gioco dell'ex scelta del primo giro al draft 2011, Blaine Gabbert e del suo sostituto, Chad Henne, non hanno migliorato la situazione dei Jaguars, un team piagato dagli infortuni e gravato di un roster non di primo livello quanto a talento. Tebow è 6-8 per 39 yards nel 2012 mentre il suo totale in carriera è di 173-361 nell'arco di tre stagioni,  per 2,422 yards, con 17 touchdowns, 9 INTs ed una percentuale di completi del 47.9 percento. Domenica scorsa, contro i San Diego Chargers, in una situazione di Wildcat, i Jets hanno utilizzato il wide receiver Jeremy Kerley al posto di Tebow, non si sa ancora se per scelta tecnica di Ryan o per il rifiuto di Tebow di essere utilizzato nel pacchetto Wildcat dopo essere stato retrocesso al ruolo di quarterback No. 3. Fatto è che il tempo di Tebow a New York è finito e Jacksonville sembra essere una destinazione ideale per lui. Khan forse difficilmente porterebbe Tebow a Jacksonville se dovesse riscontrare pareri negativi da parte del general manager Gene Smith e dell'head coach Mike Mularkey, ma è anche vero che dopo una stagione disastrosa come questa non soltanto i due potrebbero avere poca voce in capitolo in merito alla composizione del roster, ma potrebbero essere anche a serio rischio di ritrovarsi a spasso dopo l'ultima della regular season. Anche internamente la situazione non è chiara, con alcuni giocatori che si sarebbero lamentati per i duri allenamenti in pads del mercoledì, a loro dire causa del gran numero di infortuni di cui è stata vittima il team in questa stagione. Se comunque dovesse essere confermato per il 2013, Mularkey ha abbastanza creatività per creare una offense adattata a Tebow. L'organizzazione ha anche una serie di unrestricted free agent sui quali dover decidere cosa fare: i vari Daryl Smith, OLB; Terrance Knighton, DT; Derek Cox, CB; Rashad Jennings, RB; Eben Britton, OG/OT; Greg Jones, FB; Rashean Mathis, CB e Brad Meester, sono tutti in attesa di notizie dal front office. Pur con tutte le remore del caso, l'arrivo di Tebow non potrebbe certo peggiorare la situazione dal punto di vista tecnico mentre l'hype che ci sarebbe a Jacksonville ed a livello nazionale potrebbe portare benefici ad una franchigia che opera in uno dei mercati più piccoli dell'intera NFL.

martedì 25 dicembre 2012

La bella addormentata

Russell Wilson è stato meglio di quanto previsto in questa fantastica stagione di Seattle. L'head coach Pete Carroll aveva lasciato molte persone perplesse dopo aver nominato in preseason Wilson come lo starting quarterback dei Seahawks, preferendo la scelta del terzo round dello scorso draft al quotato free agent Matt Flynn. Con Wilson in queste condizioni, reduce da una stagione dove ha collezionato un passer rating migliore dei vari Matt Schaub, Drew Brees e Eli Manning, la domanda è: cosa farà Seattle questa offseason con l'ex Packers? Flynn è pagato bene per essere un backup, con un salario da $6.5 milioni a stagione. Una cifra che comunque sarebbe più che accettabile per altri teams in cerca di un nuovo starter...e ce ne saranno parecchi al termine della stagione - Chiefs, Jaguars, Bills, Browns per citare alcuni teams che potrebbero o vorrebbero cambiare il loro quarterback No. 1. I Seahawks sono in una condizione di vantaggio per trattare, perché hanno abbastanza spazio sotto il tetto salariale per mantenere entrambi i quarterbacks, a roster. Ma vale la pena tenere un backup ben pagato con un Wilson in crescita? Flynn si è mostrato bene nel poco tempo in cui ha visto il campo, ma deve ancora dissipare i dubbi di non essere un altro Kevin Kolb, quarterback di Arizona cui i Cardinals dovranno un $2 milloni  di roster bonus se il giocatore sarà ancora firmato a marzo ed un salario di $9 milioni nel 2013. Flynn compirà 28 anni nel giugno 2013, ed è quindi ancora giovane per avere un impatto sulla lega nel futuro prossimo. Flynn è un quarterback con presenza nel pocket e mobilità ed ha un buon braccio anche se non velocissimo nel rilascio.Vedremo se qualche team continuerà a cercare il pezzo pregiato della offseason 2011.

lunedì 24 dicembre 2012

Un caso per...licenziare Dennis Allen

Secondo quanto riportato da Jason La Canfora  di www.cbssports.com, l'owner dei Raiders, Mark Davis, terrà l'head coach Dennis Allen nella prossima stagione. Davis voleva vedere progressi in questa stagione: una striscia di 6 sconfitte non aiuta la causa di Allen. Anche il GM Reggie McKenzie, egli pure alla sua prima stagione con i Raiders, dovrebbe mantenere il posto ma questo non impedirebbe a Davis di cercare di rinforzare il front office. Davis avrebbe contattato Ray Anderson, NFL vice president of football operations, per rinforzare la franchigia. La posizione di Allen dovrebbe quindi essere salva, ma di certo rischiano i suoi coordinators, specialmente l'offensive coordinator Greg Knapp. I Raiders non segnano un touchdown dallo Week 14 contro Denver ed hanno infilato 7 field goals negli ultimi 2 games. Comunque mai dire mai, in un periodo nel quale la carriera dei coaches sulle sideline è ormai molto più corta di quanto accadeva alcune stagioni fa. Mike Munchak rischia dopo soltanto due stagioni con i Titans. In un'era nella quale un team riesce a risollevarsi velocemente con un rookie quarterback al posto giusto nel momento giusto, gli owners richiedono risultati immediati. Allen ed il suo coaching staff stanno prendendo alcune decisioni discutibili: nella partita contro i Panthers, con Carson Palmer fuori per un infortunio alla costola, Allen ha deciso di lasciare ancora una volta fuori il backup Terrelle Pryor, andando con Matt Leinart. Pryor ha giocato soltanto 3 plays...è chiaro che Allen non ritiene Pryor pronto ma se Palmer non potrà giocare la prossima a San Diego che senso avrebbe andare con Leinart, che difficlmente potrà essere la risposta a lungo termine per i Raiders, invece di provare Pryor, per vedere le sue qualità? Anche la decisione di non calciare un a field goal da 41-yard con i Raiders sotto 14-6 a 5:24 dalla fine e con Sebastian Janikoski come kicker,  andando su un 4°-e-4, è sembrata strana. E' la seconda volta in 4 games che Allen sceglie di andare per un touchdown invece di calciare un field goal nel finale di partita. Lo scorso 2 dicembre contro Cleveland, Allen, con il team sotto di 10 punti, decise di andare per un touchdown con Oakland poi sconfitta 20-17. Va bene la mentalità vincente, ma con team deboli bisogna puntare a fare bottino quando se ne presenta la possibilità. Probabilmente questi sono tutti errori da rookie che però Allen dovrà modificare senz'altro nella prossima stagione se vorrà sperare in un duraturo rapporto con il team.

venerdì 21 dicembre 2012

Cambio di assegnamento

Da una interessante analisi di Paul Kuharsky di ESPN.com, prendo spunto per analizzare una questione tattica che spesso passa in secondo piano. Si tratta del problema relativo al fatto se sia meglio che il quarterback, sulla linea di scrimmage, debba occuparsi anche delle coperture della linea o se invece non debba essere sovraccaricato di lavoro, delegando quindi la chiamata delle coperture della offensive line ad un giocatore della linea, solitamente il centro. In questo secondo caso, il lavoro del centro diventa più complesso del semplice fare lo snap e bloccare qualcuno. Con rookie quarterbacks in giro, il compito del centro, prima dello snap, è quello di leggere la defense e decidere se il blocking plan va bene o deve essere cambiato, rispetto ai movimenti della defense. Ma a volte, nonostante siano dei rookies, ai quarterback viene lo stesso affidato il compito di sistemare la O line. Nei Colts, per esempio, l'offensive coordinator ed interim coach Bruce Arians vuole che il rookie Andrew Luck chiami le coperture la maggior parte delle volte. A Jacksonville invece, non sono né Blaine Gabbert né Chad Henne a chamare le copertura sulla linea di scrimmage dei Jaguars, ma il centro veterano Brad Meester, 13 stagioni nella NFL. Anche a Tennessee non è  il quarterback Jake Locker l'uomo incaricato degli assegnamenti della offensive line, ma un uomo di linea. Prima che un infortunio al ginocchio lo bloccasse, l'uomo deputato agli assegnamenti offensivi era la left guard Steve Hutchinson. A Philadelphia, uno dei problemi della stagione è stata la difficoltà con cui Michael Vick legge le defenses avversarie e quindi i corretti allineamenti che safeties e linebackers prendono posizione vicino la linea di scrimmage.
Nelle no-huddle offense, come per i Patriots, ad ogni chiamata del quarterback corrisponde un play e quindi una determinata copertura. Ma il quarterback Tom Brady può cambiare la chiamata iniziale con un audibles e di conseguenza possono mutare gli assegnamenti della linea.

sabato 15 dicembre 2012

La culla dei coaches

Interessante analisi di @Ivan_Maisel su ESPN.com. Si parla in questi giorni dell'head coach di Oregon, Chip Kelly e della possibilità di poter installare la sua offense nella NFL con lo stesso successo avuto al college. Ma si parla anche dei movimenti interni alla NCAA, con coaches che lasciano dei programmi per raggiungerne altri. Ebbene, una fucina di talenti da sideline si è rivelata, in queste ultime stagioni, la Mid-American Conference. Uscita da una stagione fantastica, con la ciliegina della No. 15 Northern Illinois (12-1) diventata la prima squadra della conference a qualificarsi per un BCS bowl, la MAC ha segnalato anche diversi head coaches. Già nel passato i vari Bo Schembechler, Woody Hayes, Ara Parseghian e Urban Meyer, erano passati da qui. Per arrivare a tempi più recenti, Jerry Kill (Minnesota) e Al Golden (Miami) hanno allenato nella conference, così come Butch Jones recentemente diventato, dopo un passaggio a Cincinnati, head coach di Tennessee. Ci sono poi Darrell Hazell e Dave Doeren. Hazell, nominato  2012 MAC Coach of the year dopo aver guidato i Kent State Golden Flashes ad un record di 11-2, 8-0 nella conference ed alla posizione No. 25 del ranking BCS, è stato ingaggiato da Pardue mentre Doeren, dopo l'impresa con NIU, arriva a North Carolina State. Il prossimo in rampa di lancio? Matt Campbell di Toledo. Insieme a questi, ci sono altri coaches da seguire per la prossima stagione che potrebbero ritrovarsi un un programma di maggior prestigio nel 2014. Un nome è quello di Dave Clawson, di Bowling Green, considerato molto bravo nel maneggiare le situazioni tattiche, reduce da un turnaround che ha portato il programma da 5-7 a 8-4. Così come interessante è Pete Lembo, 9-3 con Ball State in questo 2012.

lunedì 3 dicembre 2012

Via da Virginia

Fine stagione, si sa, è il momento in cui cadono le teste nel college football. Head coaches, offensive e defensive coordinators, allenatori dei reparti si ritrovano a spasso o cambiano programma per crescere. Ma anche i giocatori, studenti-atleti, decidono di cambiare programma per venir meglio valorizzati. Molti quindi affrontano delle piccole rivoluzioni. E' il caso di Virginia. I Cavaliers hanno rilasciato il quarterback Michael Rocco e licenziato il defensive coordinator Jim Reid, il defensive line coach e recruiting coordinator Jeff Hanson, il running backs coach Mike Faragalli ed il tight ends coach Shawn Moore, dopo aver chiuso la stagione 4-8. Coach Mike London ha annunciato questi cambi e la partenza di Rocco, starter per 21 games nelle ultime due stagione nelle quali ha lanciato per 4,731 yards, con 27 touchdowns e 24 INTs. Dopo essere stato lo starter in tutti i 13 games della stagione 2011 ed aver guidato Virginia ad un record di 8-5 e all'arrivo ad un bowl per la prima volta dale 2007, Rocco è stato messo da parte in questa stagione a favore di Phillip Sims, quarterback transfer da Alabama. Inoltre i Cavaliers hanno nella stessa posizione anche il sophomore David Watford, redshirted questa stagione, i freshmen Greyson Lambert e Matt Johns ed attendono le reclute Brendan Marshall e Corwin Cutler. Una possibilità per Rocco è quella di trasferirsi alla University of Richmond, dove lo zio Danny è il coach, anche se il quarterback potrebbe cercare una sistemazione in un programma di più alto livello..