venerdì 30 marzo 2012

Quarterback transfer saga 2012

Lo scorso gennaio, la situazione a quarterback a North Carolina State  è diventata più chiara dopo l'annuncio dell'arrivo del transfer Pete Thomas da Colorado State. Thomas ha infatti deciso di trasferirsi a NC State per terminare il suo periodo di eleggibilità nella NCAA. Sempre a gennaio, il quarterback Tate Forcier era stato costretto a lasciare San Jose State per problemi accademici, ponendo fine ad una lunga saga che aveva visto Forcier arrivare a San Jose State dopo un passaggio a Michigan ed uno mancato a Miami. Dayne Crist è forse il più famoso; Danny O'Brien uno degli ultimi...ma la saga dei quarterbacks che si trasferiscono da un programma all'altro continua e si rinnova ogni anno. Alla faccia di chi considera il college football uno sport amatoriale fatto da studenti-atleti. A dicembre Crist ha raggiunto il suo ex mentore Charlie Weis, diventato nuovo head coach di Kansas, per riformare la coppia di Notre Dame. E Crist si aggiunge ad un altro transfer, l'ex quarterback di BYU, Jake Heaps. Maggiore visibilità in programmi più importanti, desiderio di giocare e crearsi un futuro fra i pro...l'aspetto accademico conta relativamente (poco) nelle decisioni di questi ragazzi. A UCLA, Kevin Prince, Richard Brehaut e Brett Hundley cercano di diventare starting quarterback. Ad essi va aggiunto il freshman T.J. Millweard da Ft. Worth All Saints High School. Troppi per il quarterback Nick Crissman che ha deciso così di trasferisi. Il trasferimento dei quarterbacks non riguarda soltanto i grandi programmi. L'ex junior quarterback di SMU, Kyle Padron, ha lasciato il programma per andare a Eastern Washington. Stagione che vai, trasferimento che trovi... 

venerdì 23 marzo 2012

Dentro un Pro Day

Un ragazzo di 21-22 anni lancia un pallone; un altro lo riceve. Un altro ancora solleva alla panca piana...nel mezzo decine di giornalisti e di NFL scouts con taccuini per annotare ogni cosa. Benvenuti ad un tipico pro day.  Qualche decimo di secondo in più o in meno sulle 40-yard, qualche ripetizione in più o in meno su una panca piana con bilanciere da 225 pounds può fare la differenza sulla posizione in cui i giocatori verranno chiamati e , di conseguenza, sui dollari che riceveranno al loro primo contratto NFL. Per lacuni giocatori il pro day è una formalità. Il quarterback di Stanford, Andrew Luck, ha lanciato 25 facili lanci, ma ha fortificato il suo status di probabile scelta No. 1 perché insieme al quarterback coach George Whitfield Jr., che aveva lavorato con Cam Newton la scorsa stagione in vista del draft 2011, aveva preparato 48 tipi di passes di una difficoltà alta per un pro day. Anche Robert Griffin III ha avuto un brillante pro day, compleando 78 su 84 passes con 4 drops dei receivers. Ma per tutti gli altri, specialmente per i nomi non di primo piano, i pro days sono vitali. Alla combine sono circa 350 i giocatori invitati. Così gli altri hanno bisogno dei pro day per entrare fra i 256 che verranno draftati o per convincere i teams almeno a metterli sotto contratto da undrafted prima dei training camps. Gli scouts più attenti guardano tutti i pro days: i vincitori del Super Bowl XLV, i Green Bay Packers, avevano in roster diversi giocatori provenienti dalla poco considerata Western Athletic Conference. Qualche giorno fa, la Utah State University ha ospitato scouts da 15 NFL teams, con 18 giocatori al lavoro. Forse qualcuno di loro verrà draftato, un altro paio firmerà come rookie free agent, gli altri dovranno aspettare. Fra gli scouts presenti, anche Tim Terry, proprio dei Packers, alla ricerca dei prossimi Jarrett Bush, cornerback da Utah State arrivato undrafted nella NFL nel 2006 o Tramon Williams, cornerback da Louisiana Tech, anch'egli undrafted al suo arrivo nei pro, sempre nel 2006. Che valore hanno i risultati dei pro days? Praticamente lo stesso dei risultati della combine, cioè quasi nullo. Ma per molti giocatori, come detto, è un'occasione rara. E' vero infatti che alcuni potenziali picks possono essere invitati dai teams per workout privati, ma a quanti accade? I pro days sono invece il modo con cui i meno conosciuti fra i prospetti pronti per il draft si fanno conoscere dagli scouts NFL. Per prepararsi al giorno, molti prospetti lasciano casa per un periodo. Il linebacker di Texas, Keenan Robinson, si è preparato in California. I pro days sono affari nazionali: ESPN3 ha coperto i pro days della University of Alabama e di Clemson, di Baylor e di Stanford...Spesso gli scouts contattano un uomo all'interno del programma, ad esempio il defensive coordinator Jay Peterson nel caso della University of Miami, come punto di contatto fra loro e lo stesso programma. Questa persona prepara video e risponde alle domande degli scouts sulle caratteristiche dei giocatori, sul loro background e su quel che hanno fatto nel programma.

giovedì 22 marzo 2012

La Tebowmania sbarca a Broadway

Tim Tebow arriva a New York. I Jets hanno tradato una quarta ed una sesta scelta del draft per portare l'ex Gator via da Denver. I Jets hanno battuto la concorrenza dei Jaguars: i Broncos hanno apprezzato maggiormente l'offerta dei neyorkesi e, secondo fonti ESPN.com,  Tebow stesso avrebbe preferito New York per il supporto ricevuto durante le trattative dal front office e dai coaches dei Jets. Cosa cambia con l'arrivo di Tebow? Cambiano soprattutto le cose per Mark Sanchez. Appena due settimane fa, i Jets hanno dato a Sanchez un prolungamento di contratto per tre stagioni da $40.5 milioni, in pratica sostenendolo pubblicamente come starter, nonostante le critiche ricevuto dal quarterback dopo l'ultima stagione. Poco dopo, il team ha firmato il backup dei Lions, Drew Stanton, come No. 2, per un signing bonus di $500,000. Nel roster c'è anche l'ex quarterback di Alabama, Greg McElroy. Inutile nascondersi dietro un dito: per Sanchez le cose si complicano. Anche se la dirigenza ha detto che Tebow sarà il quarterback No. 2 e che verrà utilizzato essenzialmente nella Wildcat, la presenza di Tebow produce grossa pressione sopra Sanchez, che ora non ha soltanto dei backups dietro ma un potenziale starter. Per quanto riguarda il team, invece, la scelta è buona. Il nuovo offensive coordinator, Tony Sparano, è uno dei padri fondatori del ritorno della Wildcat nella NFL, avendola reintrodotta con i Dolphins. Avere Tebow in campo anche soltanto per 4-5 snaps a game potrebbe produrre la differenza fra 2-3 vittorie in più o in meno. Semmai, in tutto questo, non si è parlato di un altro quarterback che rischia il posto dopo appena due settimane. Trattasi proprio di Drew Stanton, come detto arrivato da pochissimo e già in zona partenza o, almeno, pronto a scendere di almeno una posizione nella chart. Stanton è un buon backup quarterback ma non è Tebow. E' il business baby...

martedì 20 marzo 2012

Tebowmania still running wild

Ogni team alla ricerca di un quarterback verrà preso d'assalto, almeno dai propri fans, dalla Tebowmania, pronta a riesplodere prepotentemente ora che l'arrivo del quarterback Peyton Manning ai Broncos ha aperto le porte per l'uscita dell'ex Gators. Mel Kiper di ESPN sostiene che i Browns dovrebbero essere considerati fra i potenziali fruitori di Tebow, a meno che non dichiarino apertamente il contrario. Miami e Jacksonville, soltanto per il fatto di essere in Florida e di non avere una situazione all'apparenza ben definita nella posizione, sono considerati i front-runners per Tebow. Alcuni analisti vedono in lizza anche New England, dove Tebow troverebbe come offensive coordinator Josh McDaniels, l'uomo che lo scelse contro tutto e tutti quando era head coach dei Broncos. Vediamo da vicino le opzioni più discusse per Tebow in queste ore. I Dolphins hanno lasciato partire il quarterback Matt Moore, nonostante un record di 6-6 come starter e 16 touchdowns lanciati a fronte di appena 9 INTs la scorsa stagione, perché sperano di migliorare la posizione. E la fans base di Miami è irritata per i fallimenti in questa direzione della dirigenza, che si è fatta sfuggire prima lo stesso Manning e poi anche Matt Flynn, finito a Seattle. Secondo il Denver Post, Miami è ora in contatto con il free agent dei 49ers, Alex Smith. L'owner Stephen Ross sta disperatamente cercando qualcuno in grado di far vincere il team e di riempire i posti desolatamente vuoti del Sun Life Stadium. Molti giornalisti sono contrari all'ipotesi Miami per Tebow. La offense del nuovo head coach Joe Philbin ha infatti bisogno di un accurato pocket passer da West Coast offense. L'eventuale arrivo di Tebow costringerebbe Philbin ed il nuovo offensive coordinator Mike Sherman a correre una offense diversa da quella prevista. Ancora una volta, il problema non è ben centrato. Chi acquista Tebow deve sapere a cosa va incontro. E' la offense che deve essere adattata a Tebow e non viceversa. Il problema potrebbe semmai essere ambientale, con i fans pronti a criticare Tebow ai primi errori, dato il suo trascorso a Florida con i Gators, mentre Miami è terra dei rivali della University of Miami. Lo stesso problema della percentuale di completi del 47.3 percento registrato per ora in carriera da Tebow potrebbe essere un problema per i Browns, che utilizzano anch'essi una versione della West Coast. Ma siamo sicuri che non converrebbe adattare la offense a Tebow piuttosto che andare con Colt McCoy, Seneca Wallace o un rookie, come invece il team sembra intenzionato a fare? Jacksonville potrebbe avere una nuova possibilità di prendere Tebow, dopo averlo bypassato nel draft 2010. Tebow è nativo della zona e questo potrebbe essere un fattore importante. Il nuovo owner Shad Khan ha dichiarato che, fosse stato per lui, Tebow sarebbe già uno dei Jaguars. Il fatto è che il general manager Gene Smith non sembra un fan di Tebow e che i Jaguars hanno a roster due quarterbacks nell'appena firmato free agent Chad Henne e nella prima scelta del draft 2011, Blaine Gabbert. Acquistare Tebow vorrebbe dire sconfessare un anno di lavoro e buttare in mare Gabbert. Bisognerebbe vedere se il nuovo head coach Mike Mularkey, alla seconda esperienza come capo allenatore, avrebbe pià fiducia nell'affrontare la nuova sfida con Gabbert o Tebow sotto il centro. In New England ci sono Ryan Mallett e Brian Hoyer, considerati migliori passatori di Tebow, come backups di Tom Brady. Ma il dibattito su Tebow è già iniziato. Come detto, c'è McDaniels, che potrebbe utilizzare comunque Tebow come halfback, tight end, wide receiver o in alcuni Wildcat plays. Semmai, c'è da chiedersi cosa farebbero i Patriots con Mallett, se rischierebbero una trade per un quarterback del quale si dice molto bene e se Tebow accetterebbe un ruolo di secondo piano quando altri team potrebbero puntare su di lui come starter. Sono stati nominati gli Eagles, dove Tebow sarebbe la fotocopia di Michael Vick. Una opzione interessante potrebbero essere i Chiefs. Oltre al fatto di vedere Manning vs Tebow, per chi ama e ritiene che le partite di football siano riducibili a sfide uno contro uno (non siamo fra questi), Kansas City ha firmato Brady Quinn (altro nome noto a Tebow...) per sfidare Matt Cassel come starting quarterback del 2012. I Chiefs potrebbero tenere Tebow e uno fra Quinn e Cassel dopo il training camp, tradando o rilasciando l'altro. Il recente acquisto del right tackle Eric Winston dà ai Chiefs un forte elemento che potrebbe proteggere il lato cieco di Tebow mentre il nuovo tight end Kevin Boss sarebbe invece un'arma offensiva in più per aiutare il quarterback nelle situazioni di lancio.

sabato 17 marzo 2012

Perché?

I dirigenti dei Denver Broncos hanno guardato da vicino il tryout di Peyton Manning al camp della Duke University. Manning ha ristretto a tre le sue opzioni,
San Francisco 49ers, Tennessee Titans e Broncos, dopo aver escluso Miami Dolphins e Arizona Cardinals. Ora la domanda è: perché? Perché i Broncos dovrebbero cercare Manning quando hanno un quarterback come Tim Tebow reduce da una fantastica stagione? Eppure l'head coach John Fox vuole un quarterback in grado di competere con Tebow durante il prossimo training camp. E per questo motivo i Broncos starebbero guardando anche al draft, specificatamente ai quartertbacks Brock Osweiler e Brandon Weeden. E' chiaro che il team non ha completa fiducia in Tebow. Per l'organizzazione, Tebow ha fatto abbastanza da entrare nel training camp come quarterback No. 1, ma non abbastanza da essere dichiarato un franchise quarterback. E' legittimo da parte dei Broncos l'avere dubbi sulla continuità di Tebow. La sua meccanica di lancio è ancora sospetta e restano i dubbi sulla sua utilizzazione a lungo termine. Ma Tebow ha mostrato di poter guidare una offense NFL. Certamente, non tutte le offense, ma una offense adattata alle sue caratteristiche. Manning sarebbe un miglioramento rispetto a Tebow? Certamente come talento, se sano. E di sicuro tenere Tebow come starter diventerebbe una sfida per il coaching staff del team. E' infatti probabile che le altre defenses si siano adattate alle sue caratteristiche e potrebbero quindi creare problemi la prossima stagione. Ma spetta al coaching staff trovare nuove soluzione per massimizzare i pregi e minimizzare i difetti di Tebow. Se poi non si dovesse riuscire a firmare Manning, cosa farebbero i Broncos? Se Fox vuole un altro quarterback da affiancare a Tebow, come valvola di sicurezza, tanto varebbe optare per uno dalle caratteristiche simili, per non dover cambiare la offense in caso di sostituzione in corsa. Ecco quindi che David Garrard o Byron Leftwich, pur diversi da Tebow ed anche da Manning, potrebbero esssere più utili, essendo provati veterani in grado di lanciare e correre.

venerdì 16 marzo 2012

Guerra di Trincea

Si sa, il football si basa molto sul lavoro della offensive e della defensive line. Per questo, l'inizio della free agency 2012 ha visto colpi scoppiettanti su entrambi i lati della linea di scrimmage. Il free-agent pass rusher Mario Williams ha firmato un accordo da 6 stagioni con i Buffalo Bills da circa $100 milioni, con $50 garantiti. Per i tradizionalmente accorti Bills e per il loro general manager Buddy Nix, l'arrivo di Williams è  l'indizio della volontà di scalzare i Patriots dalla vetta della AFC East. Williams, Marcell Dareus e Kyle Williams danno a Buffalo una delle migliori defensive lines della NFL. Ma un trend dei primi giorni di free agency è quello di firmare offensive lineman. Per costruire una franchigia, i team partono dal quarterback. Ma davanti a questo quarterback, è necessario mettere una linea in grado di bloccare ed anche di creare varchi per il gioco sulle corse. L'ex Pro Bowl guard Steve Hutchinson ha firmato un accordo da 3 stagioni con i Titans. I Browns hanno strappato il defensive end Frostee Rucker ai rivali Bengals. I Saints hanno firmato la guardia  ex Baltimore, Ben Grubbs, che verrà appaiato al Pro Bowl guard Jahri Evans. Questo permetterà a Brian de la Puente, visto da guardia in stagione, di tornare al suo ruolo di centro. I Bucs hanno firmato la guardia Carl Nicks, che fomerà una coppia da Pro Bowl con Davin Joseph, e potranno così spostare Jeremy Zuttah al centro, con Donald Penn come e Jeremy Trueblood come right tackle. Due giorni dopo il rilascio, l'offensive tackle Levi Brown rifirma con i Cardinals  per 5 stagioni.

sabato 10 marzo 2012

Cominciano a muoversi

Come i pezzi di un puzzle e, come previsto, cominciano a muoversi i quarterbacks in questa off-season. Secondo quanto riportato per prima da FoxSports.com, i Redskins avrebbero tradato con i Rams per ottenere la scelta No. 2 assoluta del prossimo draft. In cambio, riceveranno dai Redskins la scelta totale No. 6 così come le prime scelte del team della capitale nei draft 2013 e 2014, più la loro seconda scelta in questo draft 2012. I Redskins sembrano intenzionati a scegliere il miglior quarterback a disposizione dopo la scelta dei Colts, che dovrebbero andare con Andrew Luck. Secondo molti analisti, sembra probabile che la trade sia il preludio alla scelta del quarterback di Baylor, Robert Griffin III, da parte dell'head coach Mike Shanahan. La trade accade mentre il free agent quarterback Peyton Manning è ancora in cerca di una nuova sistermazione. Questo esclude i Redskins dalla possibilità di acquisire Manning? Probabile, anche se mai dire mai. Quel che è certo, è che altre questioni rimangono in sospeso, anche se qualcosa si è mosso. La domanda numero 1 è cosa faranno ora i Browns, che erano anche loro intenzionati a trattare con i Rams per la seconda scelta assoluta. Una possibilità è quella di cercare il quarterback Matt Flynn, un unrestricted free-agent. Flynn, a 6-2, non ha la stazza tipica del quarterback e non sembra avere un braccio fortissimo. Dopo i problemi avuti da Kevin Kolb nella sua prima stagione ad Arizona, molti temono che Flynn possa presentare le stesse problematiche. A Flynn non possono essere chiesti tutti i lanci. E tuttavia Flynn, pur paragonabile a Colt McCoy come caratteristiche, ha al momento una migliore capacità di lettura delle progressioni e delle defenses avversarie ed è migliore nel pocket. E' un quarterback che sembra lanciare bene e prendere buone decisionsi, quindi in un sistema favorevole potrebbe subito produrre. Ecco perchè alcuni  ritengono più adatti all'ex Packers i Dolphins, dove Flynn troverebbe con l'head coach Joe Philbin un sistema conosciuto. Anche se i media di Miami spingono per Manning. Tutto questo senza considerare Arizona e Seattle. In particolare i Seahawks potrebbero cercare un accordo con Flynn se non riuscissero a firmare Manning. E c'è sempre da sistemare il quarterback Ryan Tannehill di Texas A&M. Come sempre, nonostante l'antipasto della trade dei Rams, prima di tutto deve muoversi il re, poi le altre pedine...

giovedì 8 marzo 2012

Non senso

Secondo Adam Schefter di ESPN, dirigenti dei Denver Broncos hanno parlato con rappresentanti di Peyton Manning. Secondo l'analista della ESPN, Trent Dilfer, Denver, insieme con Arizona, sarebbe il team più giusto per Manning. Ma Denver ha già un quarterback. Dopo la scorsa stagione, i Broncos hanno detto che Tim Tebow entrerà nel training camp come starter. Firmare Manning vorrebbe dire abbandonare l'idea Tebow. Certamente l'arrivo di Manning non provocherebbe problemi nel locker room e nemmeno fra i fans, ma avrebbe senso? Per Manning andare a Denver significherebbe giocare per un head coach come John Fox che ama i veterani e con un team dal forte running game e con buoni wide receivers a supportarlo. Ma Fox dovrebbe cambiare qualcosa. Per primo, il fatto che Manning ha sempre goduto di una certa libertà nella offense dei Colts per cambiare gli schemi sulla linea di scrimmage. Sarebbe disposto Fox a rinunciare ad alcune sue prerogative per dare libertà a Manning? O Manning si adatterebbe a prendere ordini ed eseguire e basta? E poi, anocra, c'è Tebow. Forse nell'organizzazione dei Broncos esiste l'idea che Denver sia arrivata ai playoff la scorsa stagione grazie al fatto di giocare in una division debole. Una retrocessione ad un record perdente nel 2012 non sarebbe quindi fuori questione. Ma, allora, se non si ha fiducia in Tebow, vale la pena tenerlo in roster? Non sarebbe il caso di tradarlo, acquisire scelte al draft e prendere un Ryan Tannehill da Texas A&M per farlo crescere dietro Manning? Ma i Broncos sarebbero pronti a cedere Tebow dopo tutta la Tebowmania scoppiata nella scorsa stagione? Di certo in una città difficilmente possono coesistere due sceriffi.

lunedì 5 marzo 2012

Perchè Chad Henne potrebbe essere l'uomo giusto per i Jets (e perchè questo potrebbe non accadere)

In base a quello che il team ha dichiarato al termine della stagione, i Jets potrebbero cercare un nuovo quarterback per mettere sotto pressione Mark Sanchez e sfidarlo nella prossima pre-season. Un nome venuto fuori nelle ultime ore è quello di Chad Henne. Fra l'altro, l'ex quarterback dei Dolphins sarebbe anche sul taccuino dei Broncos e dei Chiefs. Henne ha giocato per il nuovo offensive coordinator dei Chiefs, Brian Daboll. La carriera di Henne ha visto più bassi che alti. Henne ha speso le sue prime quattro stagioni di carriera NFL a Miami., dove non è mai stato produttivo. Non ha mai lanciato più touchdowns the INTs in una stagione, non ha mai postato un passer rating di almeno 80, non ha mai superato la media di 6.7 yards per pass. Henne è 13-17 come starter. E tuttavia...e tuttavia l'acquisione di Henne avrebbe qualche senso. Prima di tutto, Henne conosce il sistema del nuovo offensive coordinator Tony Sparano. Quella offense che per alcuni non è la stessa sotto la quale Henne ha avuto problemi, avendo avuto Sparano poco tempo per installarla a Miami. Infatti, nelle prime tre stagioni con i Dolphins, il team di Sparano ha utilizzato la offense di Bill Parcells sotto l'offensive coordinator Dan Henning. Avere Henne permetterebbe ai Jets di mettere sotto pressione Sanchez ma anche di avere qualcuno in grado di insegnare a Sanchez la nuova offense e di farlo acclimatare meglio alle direttive di Sparano. Tuttavia, se i Jets vogliono qualcuno davvero in grado di migliorare la posizione di quarterback e non soltanto di spingere Sanchez a dare di più o di fare da tutor all'ex USC, probabilmente ci sono altre opzioni migliori, come Jason Campbell, Byron Leftwitch, Kyle Orton, David Garrard o Peyton Manning. Tutto dipende dalla fiducia che i Jets hanno in Sanchez. Se vogliono puntare su di lui, meglio Henne. Se non hanno più tanta fiducia, meglio una opzione più sicura.

domenica 4 marzo 2012

Bounty killer

I New Orleans Saints ed almeno un assistant coach del team hanno piazzato degli 'wanted' stile Far West sulle teste dei giocatori avversari per invogliare i propri difensori al gioco punitivo nei confronti dei rivali. Una pratica in uso nelle ultime tre stagioni, basata sulla durezza dei colpi e sui danni prodotti. Nel mirino dei difensori dei Saints sarebbero finiti anche quarterbacks come Brett Favre e Kurt Warner. Ora i Saints dovranno affrontare gli strali della NFL e le possibili conseguenze. Proprio in un momento in cui la NFL sta cercando di diminuire la violenza del gioco, punendo gli autori di colpi viziosi e cercando di diminuire i problemi  relativi alle commozioni cerebrali, arriva questo brutto colpo per l'immagine del football e del team della Louisiana. Molto criticato il defensive coordinator Gregg Williams, ora ai Rams, accusato di aver utilizzato questo sistema già dall'epoca in cui era responsabile della defense degli Washington Redskins. Seconda la NFL, sarebbero fra i 22 ed i 27 i giocatori conivolti nel sistema gestito da Gregg Williams, ma conosciuto anche dall'head coach Sean Payton e dal general manager Mickey Loomis. Ha ragione Bucky Brooks nel dire che la cultura del pagare i giocatori per speciali prestazioni, comprese quelle difensive, è una pratica comune nella NFL. I New Orleans hanno vinto un Super Bowl proprio grazie al lavoro di una defense aggressiva guidata da Williams. Ma un sistema che premi i 'colpi duri' non è una cosa da elogiare specialmente, come detto, in un momento come questo in cui Roger Goodell sta cercando di rendere il gioco meno violento, pur senza volerlo snaturare. Sicuramente i difensori che hanno giocato per lui amanao Williams ed il suo sistema basato su una mentalità aggressiva. Ma questo non è il sistema migliore per incoraggiare l'aggressività e dare una mentalità ai propri giocatori. Inoltre i Saints aggiungono questo problema ad una fama non propria positiva dentro la NFL. Molte persone all'interno della NFL ritengono infatti i Saints un team arrogante. Durante la settimana che ha preceduto la loro vittoria al Super Bowl, i Saints fecerero arrabbiare i dirigenti NFL presentandosi un'ora dopo del previsto al media day; saltando un incontro con la stampa con il tight end Jeremy Shockey; avendo Payton che cercò di saltare la conferenza della mattina successiva alla partita. I Saints non sono gli Steelers, i Giants o Packers...non sono apprezzati all'interno della NFL. L'ultimo scandalo mette in crisi ancora di pià l'immagine dei Saints e di Williams.