sabato 29 dicembre 2012

Oltre a Tebow

Tralasciando per un attimo il fattore Tim Tebow, cominciamo a dare uno sguardo a quello che potrebbe essere il mercato dei quarterbacks nella ormai prossima offseason 2012. Dei 32 teams della lega, ben 8 -- Jaguars, Jets, Philadelphia, Arizona, Buffalo, Tennessee, Oakland e Kansas City -- starebbero pensando ad un cambio dello starting quarterback a causa di pessime performances, contratti troppo onerosi o cambi nel coaching staff. Il successo dei vari Robert Griffin III, Andrew Luck, Russell Wilson e Colin Kaepernick potrebbe spingere molti general managers a guardare con più attenzione la classe 2013 dei quarterbacks provenienti dalla NCAA, dove anche questa stagione potrebbero trovarsi alcuni giocatori in grado di recitare, sulla carta almeno, il ruolo dei protagonisti. Questo potrebbe restringere le opzioni per quei veterani che, passando dalla free agency o attraverso una trade, sperano di avere una chance da qualche altra parte. Il gruppo dei free agent è sostanzialmente pieno di backups: da Jason Campbell (Chicago) a Rex Grossman (Washington) e Matt Moore (Miami). L'unico nome di un certo rilievo è quello di Joe Flacco, che non ha ancora rinnovato con Baltimore. Nessuno di loro sembra poter diventare il Matt Schaub, Matt Cassel, Kevin Kolb o Matt Flynn del 2013, vale a dire un ex backup firmato come starting quarterback con contratto milionario da un'altra franchigia. Potrebbe invece diventare il nuovo big contract della free agency 2013  Kirk Cousins, dopo quanto fatto vedere con gli Washington Redskins. Battuto da Flynn e dalla scelta di 3° round Wilson ci sarebbe Tarvaris Jackson, attuale backup a Buffalo che, dopo le sue prestazioni a Minnesota e Seattle, potrebbe essere una buona soluzione a breve termine come starter in attesa dello sviluppo di qualche rookie o come No. 2 quarterback. Potenziali trades sono rappresentate da Alex Smith di San Francisco, Ryan Mallett di New England e Flynn di Seattle: il primo ha perso il posto nel mezzo di una delle sue migliori stagioni in carriera e potrebbe avere mercato; il secondo è inesperto anche se ha diversi estimatori; infine Flynn, pezzo pregiato della scorsa free agency che però non è riuscito a diventare starter alla sua prima vera prova per esserlo. Ex starters come Bruce Gradkowski, Drew Stanton, Brady Quinn o Chad Henne potrebbero avere difficoltà a trovare collocazione, mentre meriterebbero una seconda opportunità Tyler Thigpen o Kyle Orton. Un ex nome caldo come Charlie Whitehurst dovrebbe restare al suo posto a San Diego. Dopo che Arizona avrà provato Brian Hoyer nell'ultima di regular season se ne potrà sapere di più del team che ha utilizzato anche John Skelton, Kolb e Ryan Lindley come soluzioni 2012 nella posizione. A Kolb sono dovuti $9 milioni di salario ed un roster bonus da $2 milioni se dovesse essere confermato a Phoenix.Qualche speranza per Nick Foles mentre chi vuole rischiare potrebbe andare su Graham Harrell sperando di trovare nel backup di Green Bay un altro prodotto di quell'ottimo sistema.


mercoledì 26 dicembre 2012

I Jaguars vogliono Tebow

Una serie di news recenti, compresa quella di Chris Mortensen di ESPN.com, danno per quasi certo l'arrivo di Tim Tebow a Jacksonville dopo questa stagione. I rumors provenienti da New York parlano di un Tebow che sarà tradato o rilasciato al termine della stagione come unrestricted free agent. La scorsa offseason, convinto dalle parole dell'head coach Rex Ryan, l'ex Heisman Trophy winner rinunciò a tornare a casa, a Jacksonville, preferendo la soluzione offerta dai Jets. I Jaguars avevano offerto in quella occasione una quarta scelta e $3 milioni ai Broncos per acquistare Tebow.  Le cose non sono andate come previsto e la situazione generale è cambiata. Ora i Jaguars hanno un nuovo owner in Shad Khan, il quale ebbe a dichiarare a suo tempo che avrebbe voluto Tebow a roster. Inoltre, il gioco dell'ex scelta del primo giro al draft 2011, Blaine Gabbert e del suo sostituto, Chad Henne, non hanno migliorato la situazione dei Jaguars, un team piagato dagli infortuni e gravato di un roster non di primo livello quanto a talento. Tebow è 6-8 per 39 yards nel 2012 mentre il suo totale in carriera è di 173-361 nell'arco di tre stagioni,  per 2,422 yards, con 17 touchdowns, 9 INTs ed una percentuale di completi del 47.9 percento. Domenica scorsa, contro i San Diego Chargers, in una situazione di Wildcat, i Jets hanno utilizzato il wide receiver Jeremy Kerley al posto di Tebow, non si sa ancora se per scelta tecnica di Ryan o per il rifiuto di Tebow di essere utilizzato nel pacchetto Wildcat dopo essere stato retrocesso al ruolo di quarterback No. 3. Fatto è che il tempo di Tebow a New York è finito e Jacksonville sembra essere una destinazione ideale per lui. Khan forse difficilmente porterebbe Tebow a Jacksonville se dovesse riscontrare pareri negativi da parte del general manager Gene Smith e dell'head coach Mike Mularkey, ma è anche vero che dopo una stagione disastrosa come questa non soltanto i due potrebbero avere poca voce in capitolo in merito alla composizione del roster, ma potrebbero essere anche a serio rischio di ritrovarsi a spasso dopo l'ultima della regular season. Anche internamente la situazione non è chiara, con alcuni giocatori che si sarebbero lamentati per i duri allenamenti in pads del mercoledì, a loro dire causa del gran numero di infortuni di cui è stata vittima il team in questa stagione. Se comunque dovesse essere confermato per il 2013, Mularkey ha abbastanza creatività per creare una offense adattata a Tebow. L'organizzazione ha anche una serie di unrestricted free agent sui quali dover decidere cosa fare: i vari Daryl Smith, OLB; Terrance Knighton, DT; Derek Cox, CB; Rashad Jennings, RB; Eben Britton, OG/OT; Greg Jones, FB; Rashean Mathis, CB e Brad Meester, sono tutti in attesa di notizie dal front office. Pur con tutte le remore del caso, l'arrivo di Tebow non potrebbe certo peggiorare la situazione dal punto di vista tecnico mentre l'hype che ci sarebbe a Jacksonville ed a livello nazionale potrebbe portare benefici ad una franchigia che opera in uno dei mercati più piccoli dell'intera NFL.

martedì 25 dicembre 2012

La bella addormentata

Russell Wilson è stato meglio di quanto previsto in questa fantastica stagione di Seattle. L'head coach Pete Carroll aveva lasciato molte persone perplesse dopo aver nominato in preseason Wilson come lo starting quarterback dei Seahawks, preferendo la scelta del terzo round dello scorso draft al quotato free agent Matt Flynn. Con Wilson in queste condizioni, reduce da una stagione dove ha collezionato un passer rating migliore dei vari Matt Schaub, Drew Brees e Eli Manning, la domanda è: cosa farà Seattle questa offseason con l'ex Packers? Flynn è pagato bene per essere un backup, con un salario da $6.5 milioni a stagione. Una cifra che comunque sarebbe più che accettabile per altri teams in cerca di un nuovo starter...e ce ne saranno parecchi al termine della stagione - Chiefs, Jaguars, Bills, Browns per citare alcuni teams che potrebbero o vorrebbero cambiare il loro quarterback No. 1. I Seahawks sono in una condizione di vantaggio per trattare, perché hanno abbastanza spazio sotto il tetto salariale per mantenere entrambi i quarterbacks, a roster. Ma vale la pena tenere un backup ben pagato con un Wilson in crescita? Flynn si è mostrato bene nel poco tempo in cui ha visto il campo, ma deve ancora dissipare i dubbi di non essere un altro Kevin Kolb, quarterback di Arizona cui i Cardinals dovranno un $2 milloni  di roster bonus se il giocatore sarà ancora firmato a marzo ed un salario di $9 milioni nel 2013. Flynn compirà 28 anni nel giugno 2013, ed è quindi ancora giovane per avere un impatto sulla lega nel futuro prossimo. Flynn è un quarterback con presenza nel pocket e mobilità ed ha un buon braccio anche se non velocissimo nel rilascio.Vedremo se qualche team continuerà a cercare il pezzo pregiato della offseason 2011.

lunedì 24 dicembre 2012

Un caso per...licenziare Dennis Allen

Secondo quanto riportato da Jason La Canfora  di www.cbssports.com, l'owner dei Raiders, Mark Davis, terrà l'head coach Dennis Allen nella prossima stagione. Davis voleva vedere progressi in questa stagione: una striscia di 6 sconfitte non aiuta la causa di Allen. Anche il GM Reggie McKenzie, egli pure alla sua prima stagione con i Raiders, dovrebbe mantenere il posto ma questo non impedirebbe a Davis di cercare di rinforzare il front office. Davis avrebbe contattato Ray Anderson, NFL vice president of football operations, per rinforzare la franchigia. La posizione di Allen dovrebbe quindi essere salva, ma di certo rischiano i suoi coordinators, specialmente l'offensive coordinator Greg Knapp. I Raiders non segnano un touchdown dallo Week 14 contro Denver ed hanno infilato 7 field goals negli ultimi 2 games. Comunque mai dire mai, in un periodo nel quale la carriera dei coaches sulle sideline è ormai molto più corta di quanto accadeva alcune stagioni fa. Mike Munchak rischia dopo soltanto due stagioni con i Titans. In un'era nella quale un team riesce a risollevarsi velocemente con un rookie quarterback al posto giusto nel momento giusto, gli owners richiedono risultati immediati. Allen ed il suo coaching staff stanno prendendo alcune decisioni discutibili: nella partita contro i Panthers, con Carson Palmer fuori per un infortunio alla costola, Allen ha deciso di lasciare ancora una volta fuori il backup Terrelle Pryor, andando con Matt Leinart. Pryor ha giocato soltanto 3 plays...è chiaro che Allen non ritiene Pryor pronto ma se Palmer non potrà giocare la prossima a San Diego che senso avrebbe andare con Leinart, che difficlmente potrà essere la risposta a lungo termine per i Raiders, invece di provare Pryor, per vedere le sue qualità? Anche la decisione di non calciare un a field goal da 41-yard con i Raiders sotto 14-6 a 5:24 dalla fine e con Sebastian Janikoski come kicker,  andando su un 4°-e-4, è sembrata strana. E' la seconda volta in 4 games che Allen sceglie di andare per un touchdown invece di calciare un field goal nel finale di partita. Lo scorso 2 dicembre contro Cleveland, Allen, con il team sotto di 10 punti, decise di andare per un touchdown con Oakland poi sconfitta 20-17. Va bene la mentalità vincente, ma con team deboli bisogna puntare a fare bottino quando se ne presenta la possibilità. Probabilmente questi sono tutti errori da rookie che però Allen dovrà modificare senz'altro nella prossima stagione se vorrà sperare in un duraturo rapporto con il team.

venerdì 21 dicembre 2012

Cambio di assegnamento

Da una interessante analisi di Paul Kuharsky di ESPN.com, prendo spunto per analizzare una questione tattica che spesso passa in secondo piano. Si tratta del problema relativo al fatto se sia meglio che il quarterback, sulla linea di scrimmage, debba occuparsi anche delle coperture della linea o se invece non debba essere sovraccaricato di lavoro, delegando quindi la chiamata delle coperture della offensive line ad un giocatore della linea, solitamente il centro. In questo secondo caso, il lavoro del centro diventa più complesso del semplice fare lo snap e bloccare qualcuno. Con rookie quarterbacks in giro, il compito del centro, prima dello snap, è quello di leggere la defense e decidere se il blocking plan va bene o deve essere cambiato, rispetto ai movimenti della defense. Ma a volte, nonostante siano dei rookies, ai quarterback viene lo stesso affidato il compito di sistemare la O line. Nei Colts, per esempio, l'offensive coordinator ed interim coach Bruce Arians vuole che il rookie Andrew Luck chiami le coperture la maggior parte delle volte. A Jacksonville invece, non sono né Blaine Gabbert né Chad Henne a chamare le copertura sulla linea di scrimmage dei Jaguars, ma il centro veterano Brad Meester, 13 stagioni nella NFL. Anche a Tennessee non è  il quarterback Jake Locker l'uomo incaricato degli assegnamenti della offensive line, ma un uomo di linea. Prima che un infortunio al ginocchio lo bloccasse, l'uomo deputato agli assegnamenti offensivi era la left guard Steve Hutchinson. A Philadelphia, uno dei problemi della stagione è stata la difficoltà con cui Michael Vick legge le defenses avversarie e quindi i corretti allineamenti che safeties e linebackers prendono posizione vicino la linea di scrimmage.
Nelle no-huddle offense, come per i Patriots, ad ogni chiamata del quarterback corrisponde un play e quindi una determinata copertura. Ma il quarterback Tom Brady può cambiare la chiamata iniziale con un audibles e di conseguenza possono mutare gli assegnamenti della linea.

sabato 15 dicembre 2012

La culla dei coaches

Interessante analisi di @Ivan_Maisel su ESPN.com. Si parla in questi giorni dell'head coach di Oregon, Chip Kelly e della possibilità di poter installare la sua offense nella NFL con lo stesso successo avuto al college. Ma si parla anche dei movimenti interni alla NCAA, con coaches che lasciano dei programmi per raggiungerne altri. Ebbene, una fucina di talenti da sideline si è rivelata, in queste ultime stagioni, la Mid-American Conference. Uscita da una stagione fantastica, con la ciliegina della No. 15 Northern Illinois (12-1) diventata la prima squadra della conference a qualificarsi per un BCS bowl, la MAC ha segnalato anche diversi head coaches. Già nel passato i vari Bo Schembechler, Woody Hayes, Ara Parseghian e Urban Meyer, erano passati da qui. Per arrivare a tempi più recenti, Jerry Kill (Minnesota) e Al Golden (Miami) hanno allenato nella conference, così come Butch Jones recentemente diventato, dopo un passaggio a Cincinnati, head coach di Tennessee. Ci sono poi Darrell Hazell e Dave Doeren. Hazell, nominato  2012 MAC Coach of the year dopo aver guidato i Kent State Golden Flashes ad un record di 11-2, 8-0 nella conference ed alla posizione No. 25 del ranking BCS, è stato ingaggiato da Pardue mentre Doeren, dopo l'impresa con NIU, arriva a North Carolina State. Il prossimo in rampa di lancio? Matt Campbell di Toledo. Insieme a questi, ci sono altri coaches da seguire per la prossima stagione che potrebbero ritrovarsi un un programma di maggior prestigio nel 2014. Un nome è quello di Dave Clawson, di Bowling Green, considerato molto bravo nel maneggiare le situazioni tattiche, reduce da un turnaround che ha portato il programma da 5-7 a 8-4. Così come interessante è Pete Lembo, 9-3 con Ball State in questo 2012.

lunedì 3 dicembre 2012

Via da Virginia

Fine stagione, si sa, è il momento in cui cadono le teste nel college football. Head coaches, offensive e defensive coordinators, allenatori dei reparti si ritrovano a spasso o cambiano programma per crescere. Ma anche i giocatori, studenti-atleti, decidono di cambiare programma per venir meglio valorizzati. Molti quindi affrontano delle piccole rivoluzioni. E' il caso di Virginia. I Cavaliers hanno rilasciato il quarterback Michael Rocco e licenziato il defensive coordinator Jim Reid, il defensive line coach e recruiting coordinator Jeff Hanson, il running backs coach Mike Faragalli ed il tight ends coach Shawn Moore, dopo aver chiuso la stagione 4-8. Coach Mike London ha annunciato questi cambi e la partenza di Rocco, starter per 21 games nelle ultime due stagione nelle quali ha lanciato per 4,731 yards, con 27 touchdowns e 24 INTs. Dopo essere stato lo starter in tutti i 13 games della stagione 2011 ed aver guidato Virginia ad un record di 8-5 e all'arrivo ad un bowl per la prima volta dale 2007, Rocco è stato messo da parte in questa stagione a favore di Phillip Sims, quarterback transfer da Alabama. Inoltre i Cavaliers hanno nella stessa posizione anche il sophomore David Watford, redshirted questa stagione, i freshmen Greyson Lambert e Matt Johns ed attendono le reclute Brendan Marshall e Corwin Cutler. Una possibilità per Rocco è quella di trasferirsi alla University of Richmond, dove lo zio Danny è il coach, anche se il quarterback potrebbe cercare una sistemazione in un programma di più alto livello..

lunedì 26 novembre 2012

Sei fuori!

Nonostante le vittorie, un titolo nazionale per Gene Chizik due stagioni fa, un record di 7-5 per Tom O'Biren, diversi programmi NCAA hanno deciso di cambiare head coach nella prossima stagione. Fra questi, c'è anche Colorado, dove l'ormai ex head coach, Jon Embree, un ex tight end proprio con i Buffaloes, è stato licenziato a seguito di un record di 1-11 questa stagione e 3-10 nel 2011, comprese le sonanti sconfitte per 70-14 con Oregon, 48-0 con Stanford e 38-3 contro Washington. Certamente, le due stagioni di Embree non sono state brilanti, con CU finita ultima, in questo 2012, nella Pac-12 in pass-efficiency defense, rush defense, total defense, pass efficiency e total offense. Ma due stagioni sono poche per rivitalizzare un programma reduce da cinque  consecutive stagioni perdenti sotto l'ex head coach Dan Hawkins. Ha prevalso l'atteggiamento di molti finanziatori del programma e dei dirigenti che ritengono che i Buffs non stiano andando nella giusta direzione, quella cioè di essere competitivi ad alti livelli nel college football, come invece atteso dopo aver raggiunto la Pac-12 prima della stagione 2011. Molti dei problemi di Colorado sono dovuti all'instabilità alla posizione di quarterback, dove i Buffs hanno utilizzato tre diversi giocatori in Connor Wood, Jordan Webb e Nick Hirschman. Con il licenziamento di Embree viene anche allontanato un altro head coach Afro-Americano. Come sottolineato dallo stesso coach al Denver Post, le occasioni per i coaches Afro-Americani di allenare in buoni programmi o di essere riassunti dopo un primo licenziamento sono molto basse. Tyrone Willingham è stato fino ad ora l'unico coach Afro-Americano ad essere licenziato e poi riassunto da un'altra parte. Il messaggio lanciato anche in Colorado, dunque, è quello che in un'era di riallineamento dei programmi, che cercano maggior esposizione mediatica e, quindi, maggiori contratti televisivi e più biglietti venduti, un head coach deve essere veloce come non mai a rialzare un programma. Altrimenti si ritroverà velocemente a casa, indipendentemente dai soldi che guadagna -- Embree riceverà un buyout di $1.5 milioni. La lista dei possibili sostituti è, come sempre, lunghissima. Si va da head coaches come Charlie Strong, Louisville; Art Briles, Baylor; Sonny Dykes, Louisiana Tech; Willie Taggart, Western Kentucky; Tim DeRuyter, Fresno State; Gary Andersen, Utah State; e Troy Calhoun, Air Force a top coordinators come Mark Helfrich di Oregon; Justin Wilcox di Washington; Noel Mazzone di UCLA; Kirby Smart di Alabama; Chad Morris di Clemson; Todd Monken di Oklahoma State; e Pat Narduzzi di Michigan State. Ma il nome nuovo, uscito nelle ultime ore, è quello dell'ex head coach di Cal, Jeff Tedford, che però potrebbe scegliere di restare a spasso e contare i soldi, $7.2 milioni, che ancora deve ricevere da California.


sabato 24 novembre 2012

Should I stay or should I go...

Non importa cosa dica l'evidenza: l'head coach dei Jets, Rex Ryan, ha deciso che sarà ancora  Mark Sanchez il suo starting quarterback. Ora come ora le sue scelte sono limitate, dopo che si è scoperto come il backup Tim Tebow avesse da tempo due costole fratturate. Del fatto non si è saputo niente fino a venerdì, quando Tebow lo ha rivelato dopo la partita persa 49-19 contro i New England Patriots, che ha spedito i Jets sul record di 4-7. Ryan ha detto che Tebow era stato dichiarato disponibile dai medici del team. Qual è la verità? Tebow ha tenuto nascosto il suo infortunio per rendersi utile alla causa? Ryan sapeva ed ha deciso lo stesso di portare Tebow come backup, lasciando fuori il No. 3 quarterback Greg McElroy? Oppure i dottori non si sono accorti dell'infortunio? Dalle ultime notizie, sembra che Ryan sia stato avvisato soltanto dopo la partita con i Pats dell'infortunio occorso all'ex Gator. Quel che è certo è che il tempo di Tebow a New York sembra già finito, se dovesse rimanere Ryan. Tebow è arrivato a New York la scorsa offseason con molto hype dietro di lui ma, dopo 11 games, sembra chiaro come i Jets, a dispetto delle intenzioni dichiarate alla vigilia della stagione, non sappiano come sfruttarne le qualità. Tebow ha bisogno di un team che lo supporti e di un coaches che sappia come utilizzarlo. Forse Ryan non dovrebbe essere l'unico a dover andarsene da New York...

martedì 20 novembre 2012

Le grandi promesse...

Coach Jeff Tedford è stato licenziato oggi dopo 11 stagioni a California. L'esperienza di Tedford con i Golden Bears era iniziata con grandi promesse dopo che l'head coach aveva preso in carica nel 2001 un programma reduce da una sola vittoria nella stagione precedente. Nonostante il record di 82 vittorie ed un paio di stagioni da 10 vittorie nei primi cinque anni con il programma, guidato anche ad un titolo di conference, a pari merito, nel 2006, le ultime stagioni non sono state foriere di risultati per Tedford. L'head coach è 15-22 e 9-18 nella Pac-12 nel periodo seguente l'8-5 registrato nel 2009. Eppure, nelle 24 stagioni precedenti al suo arrivo a Berkeley -- 1978-2004 -- Cal ha vinto tre o meno games per 10 volte. Tedford ha avuto soltanto 2 stagioni perdenti in 11 stagioni. Ma il programma ha comunque deciso di fare a meno di lui dopo una stagione 3-9 condita da cinque sconfitte consecutive nelle ultime cinque gare. Questo dimostra come i programmi non guardino al tutto, ma soltanto a quanto succede nelle ultime stagioni, al trend...Considerato un quarterback guru, dopo aver sviluppato Kyle Boller e Aaron Rodgers --  e Joey Harrington durante il suo passaggio a Oregon come offensive coordinator -- Tedford non è riuscito a stabilizzare la posizione dopo la partenza di Rodgers nel 2004. I Bears sono passati attraverso passers come Joe Ayoob, Nate Longshore, Kevin Riley, Brock Mansion e Zach Maynard senza che nessuno sia riuscito ad affermarsi. Superata da Stanford come leader nella Pac-12, Cal  ha anche visto laurearsi soltanto il 47 percento dei propri giocatori di football nel periodo dal 2002 al 2005. Ora il programma deve guardare avanti. Un problema saranno i costi: Tedford deve ancora ricevere $6.9 milioni per i prossimi tre anni, in base al suo contratto. Un buon head coach dovrebbe costare fra i $2.5 ed i $3 milioni a stagione. Il defensive coordinator di Washington, Justin Wilcox, un nome che sarebbe buono, prende $750,000 questa stagione. Se la scelta dovesse ricadere su altri coordinators, l'offensive coordinator di UCLA, Noel Mazzone, potrebbe essere un nome spendibile. Altri nomi usciti sui giornali e che l'athletic director Sandy Barbour potrebbe considerare, sono quello di Sonny Dikes, head coach a Louisiana Tech, un esperto della spread offense con un record totale di 22-14 ed uno stipendio di circa $750,000 a stagione e quello di Hue Jackson, ex head coach dei Raiders nel 2011.




sabato 17 novembre 2012

Arians torna di nuovo

Lo aveva già fatto a Pittsburgh con Ben Roethlisberger. Ora si sta ripetendo con Andrew Luck. Il nuovo Peyton Manning? Quel che è certo è che, nella sua stagione da  rookie, Luck hsta facendo un ottimo lavoro. E molto merito lo ha l'offensive coordinator Bruce Arians. Diventato anche interim head coach dopo che Chuck Pagano ha dovuto abbandonare per malattia, Arians, considerato come non più desiderato in Pennsylvania, è tornato alla ribalta della NFL nel processo di ricostruzione dei Colts. La offensive line dei Colts non è granché, ma questo non ha impedito a Arians e Luck di costruire una offense sorprendente e molto diversa da quella corsa dal quarterback a Stanford, dove l'attacco aveva molte caratteristiche della West Coast. La offense di Arians è invece diversa: richiede ad esempio bravura nella no-huddle, parte fondamentale di questo attacco e fase dove Luck si sta disimpegnando bene. Il ragionamento, espresso dallo stesso Arians, è semplice:  per un rookie quarterback non è difficile correre una no-huddle, perché questa è una offense simile a quella utilizzata nel two-minute warning ed un rookie già gioca questo tipo di attacco al college, dove molte offenses sono basate su shotgun e spread offense simili a quelle utilizzate negli attacchi degli ultimi due minuti. Opinione forse discutibile ma interessante da analizzare. Inoltre, secondo le statistiche avanzate della NFL, Luck lancia oltre le 15 yards nel 27.1 percento dei suoi tentativi di pass.

lunedì 5 novembre 2012

Candidati alla successione?

Siamo appena nel mezzo della stagione NFL ma già qualche head coach dice di essere pronto, costretto dai risultati, a guardare al futuro. Ed effettivamente qualche franchigia si trova prossima ai titoli di coda per la stagione 2012. Ecco quindi che anche nella prossima offseason dovrebbe continuare il balletto delle sidelines, con cambi di head coach e coordinators. Jason Garrett, Norv Turner, Rex Ryan, per fare qualche esempio, sono tutti a rischio.
Quali sono i maggiori candidati, ad oggi, per entrare nelle liste di potenziali head coach stilate dai GM della NFL? Il primo nome è quello dell'head coach di Oregon, Chip Kelly. Oregon è 42-6 in quattro stagioni sotto Kelly ed ha vinto tre Pac-12 championships consecutivi. Il nome dell'ex offensive coordinator di New Hampshire circola già da tempo nella NFL. La scorsa stagione sembra addirittura che Kelly abbia accettato l'offerta dei Tampa Bay Bucs prima di un repentino cambio di idea che lo ha portato a scegliere di restare a Oregon. Lo scorso 21 ottobre durante la trasmisisone della NBC, Sunday Night Football show, il columnist di SI, Peter King, ha detto che i Cleveland Browns guardano a Kelly come possibile sostituo di Pat Shurmur. E per quanto riguarda il salto nella NFL, per ogni Nick Saban, Steve Spurrier, Dennis Erickson o Bobby Petrino -- head coaches che hanno fallito al secondo livello -- ci sono eccezioni come Jimmy Johnson o Jim Harbaugh. Inoltre, nonostante il fatto che la offense up-tempo di Kelly sia molto lontana dalle tradizionali offenses dei pro, alcuni aspetti del gioco di Kelly sono già stati visti nella NFL. Altro nome che circola è quello dell'offensive coordinator dei Redskins, Kyle Shanahan. Nonostante la fin qui terribile stagione di Washington, il successo personale del rookie quarterback Robert Griffin III ha contribuito a mantenere alta l'attenzione dei GM NFL intorno al nome di Shanahan. Altro nome hot è quello di Mike McCoy, offensive coordinator dei Broncos, che già si era costruito una reputazione nella scorsa stagione, gestendo al meglio Tim Tebow. In questo 2012, McCoy è stato bravo a costruire la offense sul nuovo quarterback Peyton Manning. Un utleriore nome che circola da tempo è quello dell'offensive coordinator dei Ravens, Cam Cameron. La difficile stagione dei Bengals non dovrebbe aver creato troppi problemi all'offensive coordinator Jay Gruden, anche se il quarterback Andy Dalton sta producendo meno in questa seconda stagione da pro rispetto alla scorsa, nella quale era soltanto un rookie. Fra i defensive coordinato, ci sono i nomi noti di Ray Horton dei Cardinals e di Perry Fewell dei Giants. La stagione deve ancora concludersi e qualche altro nome potrebbe diventare importante, ma già su alcuni di questi le attenzioni sono state poste.

lunedì 22 ottobre 2012

Questionable calls

Lo week 7 è in archivio ed ancora i Jets non sanno come utilizzare il backup quarterback Tim Tebow. Contro New England, con i running backs Bilal Powell e Joe McKnight alle prese con infortuni, tutti aspettavano le mosse dell'head coach Rex Ryan, dopo che questi aveva dichiarato in settimana di stare pensando ad utilizzare Tebow come running back. Invece l'ex Denver è stato in campo per soltanto cinque offensive plays e tutte e quattro le corse prodotte sono state a partire dalla posizione di quarterback. In totale, Tebow ha messo insieme 12 yards. La sua corsa migliore è venuta nel primo drive, quando Tebow ha corso su situazione di 3°-2 sulle 4-yard dei Pats, portando i  Jets fino ad 1 yard dalla end zone. I Tampa Bay Buccaneers hanno perso 35-28 contro i New Orleans Saints in un game caratterizzato da una chiamata dubbia fatta dall'head coach Greg Schiano nel 3° quarto. Arrivati ad 1 yard dal touchdown, i Bucs hanno provato tre corse del running back LeGarrette Blount ottenendo 0 yards. Al quarto tentativo, Schiano ha cercato uno scramble con il quarterback Josh Freeman: risultato, una perdita di 4-yard. Quindi 7 punti in meno, alla fine decisivi. Avanti contro i Tennessee Titans 34-28 e con 2:57 dalla fine della partita, invece di giocare conservativo l'head coach dei Buffalo Bills, Chan Gailey, ha messo la palla nella mani del quarterback Ryan Fitzpatrick per un pass intercettato dal cornerback Jason McCourty, che ha dato ai Titans una ottima posizione di partenza sulla linea delle 48-yard. I Raiders battono i Jaguars ma sia l'head coach di Oakland, Dennis Allen, che quello di Jacksonville, Mike Mularkey, hanno preso decisioni discutibili. Allen ha bruciato i suoi timeouts già all'inizio del secondo tempo, mentre Mularkey prima ha cercato una conversione da quarto down nel 2° quarto poi trasformata da Oakland in 3 punti e, poi, con 7 minuti dalla fine del game, ha chiamato tre passes consecutivi con il backup quarterback Chad Henne nel mezzo di una disastrosa prestazione. 

martedì 16 ottobre 2012

Rolling Heads

La prima testa rotolante della stagione, cioè la prima a cadere, è quella di Juan Castillo. I Philadelphia Eagles hanno infatti licenziato il loro defensive coordinator e promosso al suo posto il secondary coach Todd Bowles. Il licenziamento di Castillo segue la sconfitta degli Eagles contro Detroit, nella quale Philadelphia ha dilapidato un vantaggio di 10 punti nel 4° quarto. Con questa sconfitta, gli Eagles sono ora 3-3 in stagione. La decisione dell'head coach Andy Reid pone quindi fine, dopo 22 games, all'esperimento Castillo, che aveva visto l'offensive line coach promosso a defensive coordinator nel gennaio 2011. Reid sta provando di tutto per cercare di raddrizzare una situazione che potrebbe costare al coach il posto di lavoro. L'owner degli Eagles, Jeffrey Lurie, ha infatti dichiarato, prima dell'inizio della stagione, che un'altra annata da 8-8 non sarebbe stata abbastanza per rivedere Reid sulla sideline degli Eagles la prossima stagione. Bowles è arrivato a Philadelphia questa offseason, proveniente da Miami, dove era stato interim head coach dei Dolphins nel 2011, a seguito del licenziamento dell'head coach Tony Sparano. Il licenziamento di Castillo avviene quando gli Eagles hanno una defense 10° in yards per play concesse, 11° in yards totali concesse e 14° in punti concessi. In questo 2012 il reparto ha per ora registrato soltanto 7 sacks in 6 games ma complessivamente, secondo la maggior parte degli analisti, la defense di Castillo stava giocando meglio in questa prima parte di stagione rispetto al 2011, essendo anche migliorata sensibilmente nelle situationi da red zone o terzo down. Ma questo non è bastato a salvare il posto di Castillo. Evidentemente Andy Reid ritiene che Castillo sia il maggior colpevole del record di 11-11 postato dagli Eagles dal 2011. Che dire invece di una offense 31° in punti per game? Se sono i risultati a dover contare, sarebbe da licenziare l'offensive coordinator Marty Mornhinweg, non Castillo. Reid aveva promosso Castillo dopo aver deciso di ingaggiare, come nuovo offensive line coach, Jim Washburn, per installare la wide 9-technique nella  linea offensiva e dopo che Steve Spagnuoloaveva rifiutato la posizione. Come affermato da Les Bowen e Paul Domowitch del Philadelphia Enquirer, se Reid riteneva Bowles una migliore opzione come defensive coordinator rispetto a Castillo, avrebbe dovuto chiamare l'ex Dolphins la scorsa stagione; se invece Reid ha sbagliato continuando a puntare sul suo ex offensive line coach, è difficile credere che ora abbia fatto la scelta giusta allontanandolo. Alla fine, Castillo ha pagato per le palle perse ed i turnovers del quarterback Michael Vick.

domenica 7 ottobre 2012

California here we go

Il defensive back Michael Lowe di Cal intercetta un pass del quarterback Brett Hundley a 7:57 dalla fine. Pochi giochi dopo, il quarterback di Cal, Zack Maynard, segna con una sneak dando ai Golden Bears il vantaggio sicurezza sul 36-17. La partita che doveva confermare UCLA nella Top 25 è invece finita con una sconfitta che farà uscire i Bruins dal ranking (4-2, 1-2) e che forse servirà a rilanciare le ambizioni di California (2-4, 1-2). Brett Hundley è stato sotto pressione tutta la partita ed ha subito 5 sacks, cui vanno aggiunti i 4 INTs subito nel computo totale dei lanci,  31 su 47 per appena 253 yards. Questa partita, oltre a confermare il fatto che UCLA è un programma in ricostruzione, dà respiro all'head coach di Cal, Jeff Tedford. A 1-4, 0-2 nella Pac-12 prima di questo game, Tedford aveva registrato la sua peggior partenza nelle ultime 11 stagioni. Vedremo come proseguirà la stagione. Tedford è sotto contratto fino al 2015 a $2.3 milioni a stagione ed un licenziamento dovrebbe costare al programma circa $7 milioni. Tedford ha fatto un ottimo lavoro a Cal. Ha preso in mano un team da 1-10 nel 2001 ed ha costruito un programma valido: prima dell'arrivo di Tedford, le statistiche ESPN.com ci dicono che, nelle 24 stagioni precedenti, Cal aveva vinto 3 o meno games 10 volte.  Il problema è che Cal non ha ancora fatto quel salto di qualità, da pretender a contender per un BCS bowl, che i fans speravano. Tedford è' un coach con un record di 80-48 record e 8 partecipazioni ad un bowl game, ma contro di lui ci sono le sconfitte, a volte pesanti o subite contro teams ritenuti inferiori. Dall'altro lato, Jim Mora sta cercando di riportare UCLA al periodo d'oro fine anni '70 - fine anni '90. UCLA è finita nel ranking al termine della stagione soltanto una volta dal 1998. Intanto, Mora ha fatto esordire a UCLA il freshman Devin Fuller, arrivato nel programma come quarterback ed impiegato invece come wide receiver. Mora ha detto che ha intenzione di riprovare Fuller, 2,247 yards lanciate e 1,326 corse al Northern Valley Regional High in New Jersey, come quarterback a partire dalle prossime in spring practice a meno che il ragazzo non scelga di voler restare un wide receiver.

sabato 6 ottobre 2012

Sanchez e Tebow

Le voci favorevoli ad un cambio di quarterback si sono nuovamente alzate a New York, sponda Jets. Tutti sapevano che con Tim Tebow come backup, la vita per Mark Sanchez sarebbe stata dura. Alla quinta stagione come starter per i Jets, Sanchez è ancora una volta inconsistente, come mostrato dalle sue statistiche:
Year Yards Cmp % TD INT Rtg
2012 813 49.2 5 4 69.6
2011 3,474 56.7 26 18 78.2
2010 3,291 54.8 17 13 75.3
2009 2,444 53.8 12 20 63.0                                                                                                                           
Verò è però che Sanchez ha visto cambiare con frequenza offensive coordinators et schemi offensivi, senza una vera stabilità offensiva nella franchigia. Scelto come No. 5 nel Draft 2009, Sanchez ha avuto il classico impatto da rookie nella prima stagione. Ma già nella seconda stagione ha incominciato a produrre, mentre nella terza ha avuto un buon rating considerata la offense non costruita su di lui che portava avanti l'offensive coordinator Brian Schottenheimer. E, tuttavia, nessuno si aspettava un inizio di quinto anno così travagliato per l'ex USC, comunque il miglior quarterback NFL uscito da quel programma nelle ultime stagioni. Con un contratto da $58.25 milioni, stampa e fans aspettano di più da Sanchez. Così tutti riparlano di Tebow. E' difficile fare a meno di un quarterback che percepisce $11.75 milioni in questa stagione, come è il caso per Sanchez. Però la offense del nuovo offensive coordinator Tony Sparano è soltanto la 28° della NFL. La perdita per tutta la stagione del wide receiver No. 1, Santonio Holmes, non aiuterà. E Sanchez ha anche il problema di non aver dimostrato di poter vincere lanciando parecchi palloni a partita. Soltanto che ora come ora i Jets non hanno un valido running game per supportarlo. Le cose potrebbero cambiare con Tebow come quarterback. Le defense dovrebbero rispettarlo anche come runner. C'è stato un dibattito quando i Jets hanno preso Tebow in questa offseason, con Sparano che è un esperto di Wildcat offense. Ma fino ad ora Tebow è stato sottoutilizzato, correndo appena 9 volte per 38 yards e lanciando un unico one pass per 9 yards. Nei 32 snaps che Tebow ha giocato,  soltanto in 15 occasioni  lo ha fatto allineato da quarterback. Se i Jets non sanno come utilizzare Tebow, forse potrebbero provarlo come starting quarterback, invece che come fullback nella pass protection.

lunedì 24 settembre 2012

Trickery

In uno week end con otto games decisi da un touchdown o meno, tre games finiti all'overtime e con alcune sorprese come la vittoria dei Kansas City Chiefs sui New Orleans Saints, degli Arizona Cardinals sui Philadelphia Eagles e dei Minnesota Vikings sui San Francisco 49ers, sono risaltati alcuni giochi, alcune chiamate particolari, a volte riuscite, altre meno, che hanno avuto un peso nell'andamento della terza giornata. Sono quel tipo di chiamate che, se riescono, fanno passare l'head coach o l'offensive coordinator di turno per un genio mentre, se falliscono, fanno piovere critiche sferzanti sulle loro teste. I Bengals hanno battutto i Redskins anche grazie al wide receiver Mohamed Sanu. Nel primo gioco del game vinto 38-31, Sanu è stato schierato come quarterback con lo starting quarterback Andy Dalton messo a lato come wide receiver. Contro una formazione che faceva pensare ad un Wildcat running play, i Redskins hanno allineato la defense per stoppare le corse. Invece Sanu, vedendo lo wide receiver A.J. Green in copertura singola contro la safety dei Redskins, Jeromy Miles, ha scelto un passaggio ed ha lanciato un incredibile 73-yard touchdown pass. Nel secondo quarto, il running back BenJarvus Green-Ellis ha ricevuto lo snap e segnato dopo una corsa da 1 yard. Grandi meriti all'offensive coordinator Jay Gruden. Giocate sensazionali, per vari motivi, nella vittoria all'overtime dei Titans, 44-41, sui Lions. Detroit ha segnato un touchdown a 18 secondi dalla fine dei tempi regolamentari, ha ricoperto il conseguente onside kick ed ha pareggiato il game con un Hail Mary pass verso il wide receiver Titus Young . Tutto questo è stato però reso vano dalla decisione dell'head coach Jim Schwartz  che, nell'overtime, su una situazione di quarto-e-1 sulle 7 yards dei Titans, con il backup Shaun Hill - comunque valido con un 10 su 14 passes per 172 yards e 2 touchdowns - al posto dell'infortunato Matthew Stafford, ha deciso di cercare il primo down invece di un facile field goal per pareggiare. I Titans hanno fermato la sneak di Hill e Detroit ha perso. Nella stessa partita, i Titans hanno segnato in un trick-play punt return da 65-yard con il corner back Tommie Campbell. Sul primo punt dei Lions, il returner Darius Reynaud ha ricevuto il punt ma ha velocemente lanciato la palla sulla sua destra, dove Campbell  è stato libero di correre contro la sorpresa defense dei Lions, portando i Titans sul parziale di 10-6. Da segnalare anche il touchdown pass lanciato dal quarterback Blaine Gabbert al wide receiver Cecil Shorts nella vittoria dei Jaguars per 22-17 sui Colts.

giovedì 20 settembre 2012

Non così basso

Scelto al terzo giro del draft, considerato un rischio per l'head coach Pete Carroll e per i Seattle Seahawks, Russell Wilson sta avendo il miglior inizio di stagione fra i numerosi rookie quarterbacks di questo 2012. Dopo  Doug Flutie, ecco un altro quarterback sotto i 6 piedi ad avere un impatto nella NFL. In una lega dove si ritiene che un quarterback debba essere alto almeno 6-2, per vedere il campo oltre i grandi e massicci linemen, Wilson, a 5-10 5/8, è l'eccezione. Iscritto a North Carolina State e rilasciato perché l'head coach Tom O'Brien non voleva che il ragazzo saltasse gli allenamenti di football nella offseason a causa del suo impegno nel baseball, Wilson ha trovato casa a Wisconsin, da dove è partito il viaggio che lo ha portato nella NFL. Primo rookie quarterback, dopo Kyle Orton nel 2005, a partire titolare nello Week 1 senza essere stato scelto nei primi due rounds del draft, Wilson, inizialmente considerato il backup di Matt Flynn, ha sopreso tutti. Secondo l'analista di NFL Network, Michael Lombardi, il segreto di Wilson è il punto di rilascio del pallone, più alto di un quarterback della sua statura. Stessa cosa ha affermato l'ex quarterback Tim Hasselbeck. Secondo un altro analista della ESPN, Trent Dilfer, la forza di Wilson non è nel punto di rilascio del pallone ma nella velocità del rilascio. Fatto è che, secondo le statistiche ESPN, l'altezza non equivale sempre alla capacità di lanciare il pallone oltre i linemen sulla linea di scrimmage: Kevin Kolb di Arizona, un 6-3, ha visto 10 dei suoi 253 tentativi (4.0 percento) respinti dagli uomini di linea avversaria. Joe Flacco, a 6-6, ha visto respingere 7 dei suoi 542 passes, mentre Alex Smith di San Francisco ne ha avuti respinti 12 su 445. Contro Dallas, Wilson ha completato 15 su 20 passes per 151 yards ed 1 touchdown, ed è stato 3-5 per 21 yards quando i Cowboys hanno blitzato con cinque o più uomini. Certamente Seattle ha mostrato fino ad ora un buon running game ed una buona defense, ma Wilson ha fatto la sua parte e, anche se la stagione è appena agli inizi, ha dimostrato che certi cliché non sempre sono veritieri.

martedì 18 settembre 2012

Ace Ash

Aaron Murray, Geno Smith, Braxton Miller etc...da tutti questi quarterbacks ci si aspettava qualcosa di buono e così è stato in questo inizio di stagione. Ma dopo due games, alla ribalta è uscito, un pò a sorpresa, un altro passer. David Ash di Texas ha guidato il suo programma alla vittoria 66-31 su Ole Miss, lanciando 19-23 per 326 yards  e 4 touchdowns, dopo le 221 lanciate la settimana precedente contro New Mexico dimostrando, ad oggi, di essere un legittimo college quarterback. Dopo una stagione da freshman chiusa con 4 touchdowns e 8 INTs, il sophomore Ash è partito con 7 touchdown passes e 0 INTs in 196 passes provati in questo 2012. La scorsa stagione, Texas era il team di Garrett Gilbert, mentre Ash era soltanto il vero freshman da sviluppare. Ma dalla fine del 2011, Texas si è affidata a questo quarterback, l'unico insieme a Geno Smith and Casey Pachall a non aver ancora lanciato un INT fra i quarterbacks della Big 12. Quello che fino ad ora ha impressionato di Ash è stata la precisione nei passes. Contro Ole Miss ha completato l'83 percento dei passaggi ed è quarto nel Paese in passing efficiency. Ad un certo punto Ash ha completato 15 passes consecutivi. L'ultima offense in grado di segnare così tanto Texas l'aveva ai tempi di Vince Young. Ora, la stagione è ancora giovane ma già qualcosa si è visto: se Ash continuerà a produrre, forse Texas non segnerà 60 punti ogni partita ma certamente potrebbe diventare una contender per i bowls BCS.

lunedì 10 settembre 2012

Growing pains

Partire con un quarterback rookie, è risaputo, presenta molti rischi. Intercetti, fumble, difficoltà a leggere i blitz e la superiore velocità delle defense NFL sono la norma. E, fatta eccezione per i numeri di Robert Griffin III - 19 su 26 per 320 yards e 2 touchdowns- praticamente tutti gli altri rookies hanno avuto un impatto duro con la NFL. Praticamente tutti perchè uno di questi giovanotti avrebbe meritato la copertina insieme a Griffin III, se soltanto fosse stato in grado di guidare Seattle a segnare nell'ultimo drive. Russell Wilson ha invece lanciato 3 incompleti consecutivi  a 4-yard dal touchdown nell'ultimo e decisivo drive, che è costato la partita ai Seahawks. Ma questo non deve far dimenticare il resto della partita dove il 5-10 5/8 quarterback, nonostante abbia completato appena 18 su 34 passes per 153 yards con 1 touchdown ed 1 INT, ha mostrato delle qualità. Wilson è partito titolare in una offense che ha scelto 9 corse nei primi 12 second-down plays, dimostrando di confidare più sulla posizione di campo e sulla defense -  che ha lasciato Arizona senza un primo down  nei primi 6 drives del secondo tempo - che sull'attacco. La scelta di nominare Wilson starter significa comunque che l'head coach Pete Carroll ha fiducia nel rookie scelto al 3° round del draft. Questo non vuol dire che Wilson finirà la stagione come starter, ma certo resta la questione di cosa fare dell'esperto Matt Flynn, progettato come titolare e ad oggi un backup. La norma vorebbe il rookie quarterback sulla sideline almeno all'inizio della stagione per lasciare il posto ad un veterano. Questo non è stato il caso per alcuni rookie in questa prima partita della stagione e non lo è stato neanche nel caso di  Wilson. L'altezza del quarterback potrebbe non essere un problema, dato che nelle West Coast offense sono di solito previste numerose  play-action e bootlegs, così come l'inesperienza, se Seattle continuerà a giocare con un approccio conserevativo come fatto nella prima partita.

lunedì 3 settembre 2012

Vai coi giovani

Gioventù bruciata? Sperano di no i teams che hanno deciso di mettere da parte l'usato sicuro per andare con la freschezza e la novità di quella che si propone come la next generation dei nuovi quarterback NFL. Non soltanto fra gli starter. Sappiamo infatti di Ryan Tannehill a Miami e di Brandon Weeden a Cleveland. Ma che dire dell'undrafted Austin Davis, il backup di Sam Bradford a St. Louis o di Nick Foles, No. 2 di Philadelphia o, ancora, dei Vikings, che dietro Christian Ponder hanno tagliato il backup Sage Rosenfels restando con i poco esperti Joe Webb e McLeod Bethel-Thompson? Mentre i Broncos pensano a promuovere Brock Osweiler come primo backup. Uno degli aspetti più interessanti di questa tendenza è stato ben descritto da John Clayton di ESPN.com. Il fattore economico ha infatti pesato sulla scelta di tenere un giovane da costruire invece di un veterano, meno plasmabile, più temibile per lo starter e, cosa non da poco, più costoso. I Patriots hanno sorprendentemente tagliato Brian Hoyer aper promuovere Ryan Mallett proprio a causa del salario da $1.927 milioni del primo. Certamente, i Cowboys con Kyle Orton ed i Bears con Jason Campbell sono andati nella direzione opposta. Resta da vedere cosa faranno i teams che hanno optato per la gioventù se i loro quarterbacks dovessero avere problemi, se cioè resteranno fedeli alla nuova linea o se prevarrà la caccia ai veterani rimasti senza squadra. Fatto è che anche al college è il momento della gioventù. Qui però le scelte sono obbligate, perché il cambio generazionale riguarda ogni anno decine e decine di giocatori che terminano le stagioni di eleggibilità e lasciano i programmi in mano a freshmen e sophomore. Lo week 1 della stagione ha rivelato alcuni nomi partiti con il piede giusto. Nella Pac-12, quattro quarterbacks hanno impressionato alla loro prima partita da starter. Brett Hundley di UCLA, Josh Nunes a Stanford, Taylor Kelly ad Arizona State sono stati decisivi per le loro squadre. Ma chi ha lasciato il segno maggiormente è stato Marcus Mariota di Oregon, con 3 touchdowns per 19 su 23 passaggi completati. A questi aggiungerei Wes Lunt di Oklahoma State, 11 su 11 passes per 129 yards.Vedremo nel resto della stagione...

lunedì 13 agosto 2012

Siamo sempre qui...

Ha ragione Gene Wojciechowski di ESPN.com: ma quando comincia la nuova stagione NCAA? Dopo una preseason di problemi i fans non aspettano che il kickoff. Dunque abbiamo avuto, in questa tumultuosa pre stagione, nell'ordine, una rivoluzione delle conference; una rivoluzione del sistema dei bowls con introduzione - ma non da subito - di un mini sistema di playoff; la saga Penn State-Joe Paterno; il caso Bobby Petrino a Arkansas;. LSU che ha rilasciato il cornerback Tyrann Mathieu, finalista Heisman Trophy nel 2011; Notre Dame che ha sospeso lo starting quarterback Tommy Rees; Clemson che ha fermato un candidato Heisman, Sammy Watkins; Miami, che aspetta sanzioni dalla NCAA che nel frattempo ha vietato a North Carolina di giocare nella postseason...cosa resta del campo? Cosa potrà far andare la stagione meglio di quanto lo sia stata questa lunga preseason? Forse lo faranno quarterbacks come Matt Barkley di USC, Tajh Boyd di Clemson, Landry Jones di Oklahoma, Aaron Murray di UGA, Denard Robinson di Michigan o Geno Smith di West Virginia. O forse la curiosità di vedere nuovi team nelle nuove conference, come Missouri e Texas A&M nella SEC. O il ritorno di Urban Meyer con Ohio State e di Jim Mora Jr. con UCLA. O alcuni nuovi coaches che sostituiscono grandi nomi, come l'ex Houston Kevin Sumlin che, dopo aver guidato i Cougars ad un record 12-0 nella regular season 2011, prende il posto del licenziato Mike Sherman,  proprio alla su nominata Texas A&M, dovendo subito risolvere il problema di come sostituire il quarterback Ryan Tannehill ed installare la sua famosa up-tempo offense. Insomma, nonostante gli acciacchi la NCAA è sempre viva...

martedì 31 luglio 2012

La offense di Gailey

Non esistono teams nella NFL che giocano una spread offense come quella dei Buffalo Bills. L'head coach Chan Gailey ama aprire il campo con diversi set da 4-receiver. Secondo una ricerca di Pro Football Focus, i Bills hanno utlizzato formazioni con tre wide receivers nel  77 percento dei loro snaps la scorsa stagione ed hanno allineato quattro receivers nel 32 percento dei giochi offensivi. Gailey non ha bisogno di un grande nome come quarterback. In Ryan Fitzpatrick, il coach ritiene di aver trovato l'elemento adatto per correre il suo sistema. Il nuovo quarterbacks coach David Lee dovrà migliorare i meccanismi di Fitzpatrick mentre Gailey si occupa della sincronia del quarterback con i vari Steve Johnson, David Nelson e Dorin Dickerson. La offense di Gailey' è basata sui concetti della Erhardt-Perkins, con l'idea di attaccare il campo con passes orizzontali e verticali con schemi provenienti da formazioni diverse. Originariamente pensata come una run-first offense, la Erhardt-Perkins è evoluta in una passing offense, basata su facili letture pre-snap, o subito dopo lo snap, per il quarterback. Prima dello snap, sapendo quali tracce dovranno correre gli wide receivers, il quarterback, leggendo la defense, dovrà capire quali ricevitori avranno maggiori possibilità di essere liberi e, quindi, di poter ricevere. Dopo lo snap, se la defense è sistemata in maniera diversa da quanto atteso, tipo se gioca a zona e non a uomo, allora il quarterback dovrà essere veloce ad adattarsi e capire a chi lanciare il pallone. Una delle giocate preferite da Gailey è quella di mandare Steve Johnson in 1 contro 1 con il suo marcatore. La chiave quindi non è quella di correre un'infinità di azioni, ma di correrne alcune, soltanto a partire da diverse formazioni. Il team deve essere flessibile: Gailey vuole che i giocatori siano in grado di allinearsi in diversi raggruppamenti offensivii.

sabato 14 luglio 2012

Avanti un altro

ESPN.com ha deciso di rispondere ad una domanda: quali assistant coaches saranno osservati da vicino nella prossima stagione, perché ritenuti pronti a diventare head coach nel 2013? Diamo anche il nostro parere: Justin Wilcox, Washington, defensive coordinator, è il primo della lista. E' ormai da tempo che Wilcox viene considerato un potenziale head coach, da quando ha cominciato a costruire la defense a Boise State sotto Chris Petersen. Ad appena 35 anni, se dovesse ricostruire anche la defense degli Huskies, potranno aprirsi molte strade per lui. Chris Kiffin, Ole Miss defensive line coach/recruiting coordinator for defense, è uno dei nomi hot. Dopo aver guidato la defensive line a Arkansas State, dove ha allenato il Sun Belt Defensive Player of the Year Brandon Joiner, terzo nella nazione in sacks and 10° in tackles for loss, Kiffin ci riprova ad Ole Miss. L'impresa non sarà facile: i Rebels non hanno profondità a defensive tackle e dovranno puntare segli end, cercando di rendere il freshman Channing Ward eleggibile dall'inizio della stagione. Kliff Kingsbury, Texas A&M offensive coordinator, ex  quarterback a Texas Tech, ha seguito l'head coach Kevin Sumlin nel viaggio da Houston a Texas A&M. Questa stagione dovrà dimostrare di essere bravo con un gruppo inesperto a quarterback, dove il sophomore Jameill Showers, il sophomore Matt Joeckel ed il vero freshman Matt Davis avranno il compito di guidare la offense degli Aggies. In rampa di lancio. Brooks Bollinger, Pitt, quarterbacks coach, è alla prima stagione con i Panthers, proveniente dalla high school: se riuscirà a far produrre il quarterback Tino Sunseri, sempre nell'occhio della critica, avrà la possibilitàdi salire presto di posizione.

martedì 3 luglio 2012

Seconda vita

Interessante articolo di SportsIllustrated su come i sogni siano duri a morire e come si debba lottare per essi.  Essere un quarterback nella NFL non è facile. E traslare una carriera sensazionale dalla NCAA ai pro è ancora più difficile. Così, ci sono tanti journeymen, pronti a tappare i buchi che si aprono nei teams alla ricerca di No. 3 o di quarterback da practice squad, in attesa di venire promossi e poter dimostrare il proprio valore. Uno di questi è Colt Brennan, il quarterback che ha guidato la University of Hawaii, 12-1 nel 2007, alla vittoria nello Sugar Bowl. Ma nella NFL la vita, come detto, è più dura. Ai Redskins, dopo una buona partenza, Brennan non è riuscito, nel 2009, a battere il quarterback Todd Collins per la posizione di No. 2 dietro Jason Campbell. Dopo una breve apparizione nel roster dei Raiders Brennan, messosi alle spalle un brutto incidente, ha firmato con gli  Hartford Colonials della United Football League. Il team però è fallito e Brennan attende ora una chiamata da qualche lega pro per far vedere il suo valore.

giovedì 21 giugno 2012

Chad

Per la prima volta dopo molte stagioni, Chad Ochocinco deve provare qualcosa. Deve dimostrare di non essere finito. Di essere ancora buono per la NFL. Di essere ancora un wide receiver sul quale fare affidamento. I Miami Dolphins hanno deciso di avere fiducia in Ochocinco, prima provandolo e poi firmandolo a basso costo per una stagione. Dopo il primo giorno del minicamp, Ochocinco ha mostrato di avere ancora velocità e buone mani, nonostante i 34anni. Per il ricevitore, cresciuto a Miami, ex prodotto della Miami Beach High School, è un ritorno a casa. Il suo carisma ha creato qualche frizione nel passato fra il giocatore e le squadre nelle quali è stato. Soltanto che prima, quando era una indiscussa superstar, i teams erano disposti a chiudere un occhio - o anche tutti e due - di fronte ai suoi eccessi, alla sua personalità dirompente. Ma, come sempre accade in questi casi, appena si entra nella fase finale della propria carriera, ecco che i difetti riemergono e diventano la prima cosa che si nota. In pratica, fino a quando produceva molto, a Ochocinco venivano perdonati gli atteggiamenti sopra le righe. Ora non è più così. A Miami,  fino ad ora, Ochocinco non ha avuto problemi: nessuno ha messo in dubbio la sua etica del lavoro ed i coaches apprezzano la sua personalità. Anche se pensa sempre di essere aperto per un passaggio, Ochocinco non ha dato segni di insofferenza, anzi. Per il Wr una grande occasione di dimostrare di essere sempre un grande giocatore.

sabato 9 giugno 2012

Il Piano B

ESPN.com ha svolto una interessante indagine sulla situazione dei backup quarterback nelle singole squadre. Fermo restando che ci sono molti teams che ancora devono nominare lo starter - come Browns o Titans per citarne due - alcune situazioni, forse meno appariscenti, sono invece da tenere in considerazione. La prima in Carolina, dove il veterano Derek Anderson, il backup della scorsa stagione, dovrà affrontare Jimmy Clausen per mantenere la posizione No. 2 nel 2012.  Clausen viene da una buona offseason ed è un merito dopo aver passato tutta la stagione come 3° quarterback, senza mai giocare, nel 2011. Il tutto dopo essere stato lo starter nella campagnia 2010. All'head coach Ron Rivera piace Clausen ed il general manager Marty Hurney è l'uomo che lo ha draftato. E, tuttavia, Anderson ha 43 partite da starter in carriera, oltre che legami con l'offensive coordinator Rob Chudzinski per i trascorsi comuni a Cleveland, dove Anderson ebbe, nel 2007, la sua miglior stagione NFL, lanciando per quasi 4,000 yards in 15 partenze. I Chiefs non sono convinti del veterano Brady Quinn; c'è ancora speranza per la 5° scelta del draft  2011, Ricky Stanzi, che potrebbe diventare il backup di Matt Cassel. Quinn ha più esperienza, essendo stato uno starter, anche se con un record di 3-9 e senza una partenza dal 2009. Infine, a Denver la corsa per il ruolo di vice-Peyton Manning è ristretta a Caleb Hanie e Brock Osweiler. Hanie ha avuto problemi a Chicago, ma i Broncos lo ritengono adatto al loro sistema. C'è però Osweiler, sul quale il team ha grande fiducia, anche se sembra presto per lanciarlo nella mischia.

giovedì 7 giugno 2012

Il Piano A

E' presto per stabilire se il quarterback Brandon Weeden potrà portare i Cleveland Browns fuori dalla mediocrità. Certo è che tanto Mike Holmgren quanto l'head coach Pat Shurmur hanno rischiato, scegliendo Weeden per porre fine al carosello che ha contraddistinto la posizione di quarterback dei Browns, che ha visto alternarsi 16 starters dal ritorno del team in NFL nel 1999. Dopo una decina di allenamenti con il team, il quarterback ha soddisfatto il management, a cominciare dal quarterbacks coach Mark Whipple, mostrando qualità che vanno oltre quelle fisiche. I Browns non hanno ancora nominato Weeden come starter, ma la cosa sembra probabile. A questo punto resta da verificare la situazione di Colt McCoy e di Seneca Wallace. Sembra che i Browns non terranno enbrambi. McCoy ha guidato il team ad un record di appena 4-9 nel 2011, ma ha il potenziale per essere un backup. Tuttavia, anche se più vecchio di McCoy, Wallace è uno dei favoriti di Mike Holmgren fin dai tempi passati a Seattle, così non sorpenderebbe la sua nomina a  No. 2. 

sabato 2 giugno 2012

Steel City Hero

A volte non importa aver vinto per entrare nei cuori dei fans. A volte dare tutto sul campo può bastare. E se a questo viene aggiunta la decisione di ritirarsi con la maglia del team amato, ecco che le porte della memoria devono per forza essere aperte per questi giocatori. Kordell Stewart ha alzato la cornetta del telefono ed ha deciso di riempire il foglio di ritiro della NFL. La decisione di Stewart viene molte stagioni dopo le ultime due nelle quali è stato parte attiva di un roster NFL. Queste ultime stagioni pro risalgono infatti al periodo 2004-05 con Baltimore. Ma Stewart ha deciso di non ritirarsi come un Raven ma come un membro degli Steelers. Pittsburgh è stata la sua casa da quando, nella metà degli anni '90 il popolare "Slash" arrivò per giocare come part-time quarterback, part-time running back, part-time wide receiver...ma di certo esaltando i fans. I suoi highs nel 1996, quando guidò il team al Super Bowl, dopo aver ricevuto (!) un touchdown pass nell'AFC Championship Game e nel 2001, quando andò al Pro Bowl dopo aver guidato Pittsburgh ad un record 13-3 con 3,109 passing yards per 14 touchdowns e con 537 yards corse per 5 TD. Esaltato da molti fans per le sue qualità atletiche, un Michael Vick ante-litteram, criticato dai media per la sua discontinuità, Stewart ha comunque lasciato come ricordo un record di 46-29 come starter nella football-crazy Pittsburgh, dove era arrivato come scelta da secondo round del draft 1995L,  proveniente da Colorado, dove aveva avuto una carriera stellare al college. Un infortunio accelerò la fine del suo tempo a Pittsburgh nella stagione 2002, quando perse il posto da titolare a favore di Tommy Maddox. I successivi passaggi a Chicago, dove è stato 2-5 come starter ed a Baltimore, dove non ha lanciato un pass come backup nel periodo 2004-05, non sono stati all'altezza del passato. Ma non hanno potuto cancellare quanto di buono prodotto nelle sue stagioni a Pitt...grazie Kordell!


giovedì 24 maggio 2012

Controllo

Sappiamo che la transizione da college coach ad head coach nella NFL non è sempre facile. Ma stavolta abbiamo un head coach cui è stato affidato il controllo del personale in una maniera forse diversa da quanto accaduto in passato. Questo non significa che la strada sarà semplice, ma certamente Greg Schiano ha potuto cominciare con il piede giusto la sua avventura nella NFL con i Tampa Bay Bucs. I Bucs sono un programma in ricostruzione. Nel farlo, hanno deciso di assecondare le richieste del proprio head coach. Una cosa logica ma non comune nella NFL. Un rookie head coach, proveniente dal college. Eppure, i Bucs lo seguono, tradando il tight end Kellen Winslow e firmando al suo posto il veterano Dallas Clark. Clark è più vecchio di Winslow, 33 anni contro 29 ed ha giocato meno snaps la scorsa stagione. Ma Schiano ed il nuovo offensive coordinator, Mike Sullivan, ritengono Clark più utile. Ed è quindi corretto che i Bucs abbiano deciso di seguire le indicazioni del proprio coaching staff. Schiano ha un controllo deciso sul team. E' una buona cosa? Anche i cronisti di Tampa se lo chiedono. Soltanto il tempo ce lo dirà. Certamente i Bucs avevano bisogno di un cambiamento, dopo la stagione da 4-12 condotta sotto l'head coach Raheem Morris. Però non siamo al college. Il modo con cui è possibile guidare un ragazzo di 18 anni in tutte le cose da fare è diverso da quello che si può chiedere ad un miliorano di 30 anni. Schiano sta utilizzando una via similare a quella utilizzata al college. In questo rientra il cercare di modellare il roster a propria immagine, come fa un head coach in un programma NCAA. E questo vuol dire anche tradare i giocatori, come Winslow, che non rientrano negli schemi o nel clima che Schiano vuole creare a Tampa. 

venerdì 11 maggio 2012

Ci riprova

Il quarterback Vince Young ha raggiunto un accordo da $2 milioni per una stagione con i Bills. Young potrebbe ricevere $1 milione ulteriore in incentivi. La scorsa stagione Young è stato con gli Eagles, giocando 6 games, lanciando per 866 yards, 4 touchdowns e 9 INTs. Dopo una carriera di alti e bassi, passata soprattutto con i Titans, per Young una nuova occasione. Riuscirà Young a produrre? Di certo, il quarterback sembra fatto per il sistema offensivo dell'head coach Chan Gailey. I Bills corrono una serie di lanci dalla spread, con i receivers pronti a giocare aperti  e Young potrebbe trovarsi a giocare spesso nella shotgun. Insomma, un sistema simile a quello che Young ha visto ai tempi della University of Texas. Con in più i runnng backs Fred Jackson e C.J. Spiller di supporto. Inoltre Gailey ama i  quarterbacks tmobili. Prima però Young dovrà battere lo starter Ryan Fitzpatrick. A tal proposito, si pone la questione della fiducia che Gailey ha in Fitzpatrick e nell'attuale backup Tyler Thigpen. Se Fitzpatrick dovesse mostrare i problemi avuti durante il corso della stagione 2011, Young potrebbe tornare uno starting quarterback nella NFL. Intanto con i Bills lavora anche Alex Tanney, ex starting quarterback del Monmouth College nella NCAA Division III. Se non sapete chi è, guardate qui.

mercoledì 9 maggio 2012

Back-to-back

I Cincinnati Bengals vengono da una stagione sorprendente. Ed hanno continuato il trend con una buona free agency ed un ottimo NFL draft. Ora ci si domanda se i Bengals potranno tornare ai playoffs  o almeno postare un record vincente, per quella che sarebbe la loro prima back-to-back winning season dal 1981-82. Sarebbe l'ennesima impresa dell' head coach Marvin Lewis. Sotto la sua guida, i perennemente perdenti Bengals sono stati ai playoffs tre volte dalla stagione  2005. Dietro il quarterback Andy Dalton e lo wide receiver A.J. Green, il team è andato rinforzandosi, sempre secondo la politica dei piccoli passi, cioè delle spese contenute, tanto cara all'owner Mike Brown, che ha aperto il libretto degli assegni soltanto una volta, guarda caso nella disastrosa stagione degli Ochocinco e dei T.O. Questa offseason sono arrivati il running back BenJarvus Green-Ellis e la left guard Travelle Wharton, che con Kevin Zeitler dovrebbe formare una discreta coppia di guardie,  per rinforzare il 30° team della NFL in yards per rush (3.3).  Nella defense, ecco la safety Reggie Nelson, tre cornerbacks in Jason Allen, Adam Jones e Terence Newman e due defensive linemen in Jaamal Anderson e Derrick Harvey.  Manca ancora un receiver No. 2, con Jordan Shipley, Brandon Tate ed i due draft picks, Mohamed Sanu e Marvin Jones, come candidati. Vedremo se basterà per il  back-to-back...

mercoledì 2 maggio 2012

Offensive overhaul

Sarà una delle squadre da seguire maggiormente nella prossima stagione. Perché ha il proprio head coach che rischia il posto. Perché ha l'offensive coordinator che lo rischia in egual misura. E perché, per prevenire pericoli, Mike Shanahan e Kyle Shanahan hanno deciso di procedere ad una rivoluzione offensiva. Prima hanno individuato nella propria prima scelta del draft 2012, Robert Griffin III da Baylor, il potenziale quarterback franchigia. Poi hanno sorpreso tutti scegliendo un altro rookie quarterback in Kirck Cousins per fare da backup a RG3. Ed ora continuano la loro mutazione offensiva rilasciando il wide receiver Jabar Gaffney, 68 passes ricevuti per 947 yards nel 2011 con Rex Grossman e John Beck come quarterbacks. Il rilascio di Gaffney segue le firme dei free-agent wide receivers Pierre Garcon, 25 anni e Josh Morgan, 26. A 31 anni Gaffney non è vecchio, ma probabimente non è considerato adeguato dai Redskins per il proprio receiving corps, del quale fanno ancora parte Santana Moss e Leonard Hankerson. Garcon e Morgan riempiono la posizione da slot receiver nella depth chart, mentre per il posto di Gaffney è candidato Hankerson. Vedremo se Mike e Kyle Shanahan cercheranno di utilizzare una spread per aprire il campo con sets da 4 e 5 receiver, una offense che ben si adatta a Griffin III. Questa offseason è stata aggressiva per i Redskins riguardo la offense, tanto è che il team ha anche selezionato due ulteriori giocatori offensivi nel running back di Florida Atlantic, Alfred Morris e nel tackle di South Dakota,  Thomas Compton , con le due 6° scelte del draft, dopo aver preso al 3° ed al 4° giro due guardie in Josh LeRibeus da SMU e Adam Gettis da Iowa.

domenica 29 aprile 2012

La scelta

Una delle scelte che più hanno fatto storcere il naso o, almeno, alzato dei dubbi, in questo Draft 2012 è stata la decisione dei Redskins di draftare il quarterback di Michigan State, Kirk Cousins, con la 7° scelta assoluta del quarto giro. Questa è stata la terza scelta dei Washington in questo Draft, la seconda utilizzata per un quarterback dopo quella spesa per Robert Griffin III. Si sa che per il Redskins trovare un franchise quarterback è di vitale importanza ma a molti analisti è sembrato strano il puntare su Cousins dopo aver già selezionato un potenziale quarterback franchigia in Griffin III. Il team non ha scelto un quarterback da sviluppare in qualche stagione, ma ha puntato su un prodotto da utilizzare subito in Griffin III, affiancato da un prospetto a medio e lungo termine in Cousins. E' chiaro che Griffin è lo  starter e Cousins il backup. Ma perchè scegliere subito Cousins così in alto? Forse non c'è tutta questa fiducia in Griffin III? Forse l'offensive coordiantor Kyle Shanahan vuole due quarterbacks giovani cui insegnare il sistema offensivo sperando che almeno uno dei due lo impari bene? Se Kyle Shanahan  riuscirà a sviluppare Cousins in un buon backup, il team avrà un giocatore in grado di sostituire subito Griffin III nel caso questi abbia problemi. Probabilmente Kyle Shanahan non riteneva che gli altri quarterbacks a disposizione potessero fare altrettanto. Tanto è vero che subito dopo la scelta di Cousins il team ha tagliato l'ex starter Joihn Beck. Ma resta una questione: i Redskins non possono permettersi il lusso di aspettare due quarterbacks contemporaneamente. La prossima stagione potrebbe essere decisiva  per il futuro a Washington dell'head coach Mike Shanahan. Siamo sicuri che l'head coach abbia il tempo di seguire lo sviluppo tanto di Griffin III che di Cousins? E' del medesimo avviso Don Banks di Sportillustrated, che illustra questa stessa perplessità.

venerdì 27 aprile 2012

Tempi duri

Il Giorno 1 del Draft 2012 è in archivio e già i siti americani parlano di vincitori e vinti. I Cleveland Brown del team president Mike Homlgren hanno stupito tutti, scambiando la scelta No. 4 con la No. 3 in una trade con Minnesota che ha spedito ai Vikings anche le scelte No. 118, No. 139 e No. 211 di questo draft. I Browns avevano due scelte nel primo giro e, con la seconda, la No. 22 totale, hanno preso, un pò a sorpresa,  il quarterback di Oklahoma State, Brandon Weeden. Weeden è accurato ed ha un rilascio veloce, oltre ad avere un braccio forte. Deve migliorare contro i blitz e la sua età, 28 anni, lascia qualche perplessità. Di contro, è certamente più maturo mentalmente di altri rookie. E' il quarterback del futuro per i Browns? Certamente si candida ad essere il quarterback del presente. Weeden può prendere tutti i lanci di una West Coast offense e fare le necessarie letture. Cosa significa questa scelta per il quarterback Colt McCoy? Significa che Weeden forse passerà la prima parte della stagione dietro McCoy per acclimatarsi alla NFL, ma se lo starter dovessse avere problemi come nella scorsa stagione, i Bowns contano di avere un backup già pronto per sostituirlo. Insomma, tempi duri per McCoy, che avrà la pressione di un quarterback che potrebbe essere pronto in due mesi a sostituirlo. Chiunque dei due giocherà, troverà dietro il running back Trent Richardson, la 7° scelta, che, se manterrà le attese, dovrebbe dare un notevole contributo in breve tempo.

venerdì 20 aprile 2012

Developmental quarterbacks

Andrew Luck di Stanford, Robert Griffin III di Baylor...e dopo di loro i vari Ryan Tannehill (Texas A&M), Mark Cousins (MSU), Brock Osweiler (ASU), Brandon Weeden (OSU), forse Nick Foles (AU), Kellen Moore (BSU) e Russell Wilson (UW). Sono questi i Top quarterbacks fra i prospetti del draft 2012. Ma dopo di questi, ci sono altri prospetti interessanti che potrebbero andare fra il 5° ed il 7° giro o firmare come free agent, con qualche possibilità di prendere il roster finale ad agosto e con la possibilità di crearsi una carriera da No. 3 quarterback o almeno da valido backup, sperando poi di svilupparsi in starter prima o poi? Ci sono insomma dei cosiddetti developmental quarterbacks? Non sai mai con questi giocatori: ricordiamo che il quarterback dei Cowboys, Tony Romo, non venne draftato. I primi nomi sono quelli del quarterback di San Diego State, Ryan Lindley e di quello di Tennessee-Chattanooga, B.J. Coleman. Lindley ha speso 4 stagioni dirigendo una wide-open offense con diversi pro concepts ed ha le qualità fisiche per giocare al secondo livello.Coleman, pur provenendo da un piccolo programma della FBS, ha chiuso la stagione da junior passando per 2996 yards, con 26 touchdowns e 13 INTs mentre come senior, pur avendo avuto problemi ad una spalla, ha comunque lanciato per 1527 yards con 9 touchdowns e 9 INTs in 7 games. Ma sorpattutto, oltre le stats, quello che piace di Coleman agli scouts sono la sua fisicità a 6'3', 235 pounds, il suo braccio forte ed i suoi meccanismi di lancio. Nonostante la stazza è mobile e può lanciare fuori dal  pocket. Potete osservare il suo Pro Day per farvi un'idea. Jacoby Harris di UM è stato uno dei più chiaccherati giocatori delle ultime stagioni: sempre sotto il microscopio durante il suo periodo a Miami. Anche con tre stagioni ad alto livello, Harris è visto come uno work in progress che deve migliorare prima di poter diventare un NFL quarterback. Ma Harris ha un buon braccio ed è mobile e alto per vedere i receivers downfield anche se non è sempre preciso in queste situazioni. Dan Persa da Northwestern non ha grande stazza a 6’1' per 210 pounds, ma ha un'ottima motion ed è estremamente preciso con oltre il 70% di completi. Chandler Harnish ha la stazza per essere un quarterback NFL. Proveniente da Northern Illinois, Harnish è un quarterback che può lanciare e correre. Nella sua stagione da senior ha passato per 3,026 yards, con 28 touchdowns e 6 INTs. Ha inoltre corso per almeno 100 yards in 5 games durante la stagione. Zach Collaros da Cincinnati è piccolo ad 5'11' e 1/4, nel 2009 ha registrato 93 su 124 passes per 1,434 yards con10 touchdowns e 2 INTs in 12 games,  4 da titolare. Come starter, 11 games giocati nel 2010, con 225 su 383 per 2,902 e 26 touchdowns a fronte di 14 INTs. Duro, competitivo, abile ad uscire in scramble, manca però di un braccio forte. Dominique Davis, East Carolina, ha buona stazza a 6’3' per 215 pounds ed è accurato con oltre il 65% di completi. Ha prodotto 62 touchdowns nelle ultime due stagioni ma ha avuto problemi di intercetti, con 34. Un altro prospetto su cui lavorare è Austin Davis, da Southern Mississippi. Non grande stazza a 6’2' per 220 pounds, fuori da un programma non di primo piano, Austin Davis è stato comunque uno starter per 4 stagioni, con oltre il  60% di completi, un ottimo TD-to-INT rate ed oltre 1,000 yards guadagnate su corsa. 








martedì 17 aprile 2012

Andare avanti

 Sono passati diversi giorni dal momento in cui Arkansas ha deciso di licenziare il 51-enne head coach Bobby Petrino per la sua relazione inappropriata con la 25enne Jessica Dorrell, impiegata del programma. Non è questa la sede per dibattere sulla questione o su come l'università abbia trattato il coach. Non facciamo gossip. Quello di cui parliamo in questa sede riguarda invece il problema di come i Razorbacks sostituiranno Petrino, 21-5 in due stagioni ad Arkansas. Indipenentemente dal pensiero che ognuno può avere sulla vicenda, quello che nessuno può negare è la capacità di Petrino di allenare a livello di college. Dopo essere stata una delle menti offensive migliori del Paese a Louisville, Petrino ha prodotto ad Arkansas una delle migliori offense della SEC. Chi può sostituirlo? Soluzioni interne sono l'assistant head coach ed attuale interim head coach Taver Johnson ed il defensive coordinator Paul Haynes. Ci sarebbe l'offensive coordinator Paul Petrino, il fratello di Bobby, di ritorno a Fayetteville dopo due stagioni a Illinois, ma ragioni di opportunità lo terranno fuori. Alcuni suggeriscono il nome dell'ex offensive coordinator ed attuale head coach di UAB, Garrick McGee, comunque inesperto. Se si vuole esperienza, ci sono Skip Holtz e Butch Davis, che potrebbe lasciare Tampa Bay e la NFL per tornare subito protagonista al college e che ha dimostrato di saper reclutare nella zona di Miami ed in North Carolina. Un nome che in queste stagioni è stato molto hot nei circoli NCAA è quello dell'head coach di Florida International, Mario Cristobal.  In sole cinque stagioni Cristobal ha costruito dal nulla un programma in grado di vincere il Sun Belt championship, a pari merito con Troy, nel 2010. 

venerdì 13 aprile 2012

Ordinary John

Alzi la mano chi vorrebbe John Brantley nella sua squadra la prossima stagione. Probabilmente non ci si attende molto dal prodotto di Florida. Brantley ha terminato le ultime due stagioni al college con praticamente lo stesso numero di  touchdown passes (20) e di INTs (17), non ha impressionato gli scouts all'East-West Shrine Game ed è visto soltanto come potenziale undrafted free agent da molti analisti. Eppure, Brantley si è allenato con Tom Shaw, il coach che ha avuto sotto le proprie cure anche Michael Vick, Donovan McNabb, i fratelli Manning, Phillip Rivers  e Tom Brady. Ed è stato firmato dall'agente Joel Segal, che rappresenta gente come lo stesso Vick ed il runnung back dei Tennessee Titans, Chris Johnson. Segal ha investito quindi su Brantley. A favore del quale, c'è il fatto di avere un buon lancio e di aver prodotto poche stats nelle ultime stagioni dopo aver speso tempo dentro una option offense che non favoriva le sue abilità di drop-back. Quando Brantley ha avuto la possibilità di giocare sotto l'offensive coordinator Charlie Weis, in una offense più adatta, sono arrivati gli infortuni, dietro una offensive line che ha concesso 35 sacks in due stagioni. Molti affermano che Brantley è molto lontano dall'essere una potenziale star NFL e diversi analisti lo vedono al massimo come un No. 3 quarterback, destinato ad una carriera ai margini dei roster. Ma da qualche parte, uno dovrà pur cominciare...magari partendo da No. 3 e mostrando delle qualità, per diventare starter o almeno un No. 2 da utilizzare quando necessario. Vedremo dove Brantley arriverà. Il braccio e la meccanica di lancio ci sono...

venerdì 6 aprile 2012

Da vedere

Con l'avvio delle spring practices, ci sono molti quarterbacks neo arrivati, prodotti delle high school subito iscritti ai programmi o transfer da junior college, pronti a contribuire o addirittura a vincere un posto da starter. ESPN ha dato un occhio a questi nuovi talenti. Vediamone anche noi alcuni. A Syracuse, Ashton Broyld potrebbe essere utilizzato dall'head coach Doug Marrone come alternativa a Ryan Nassib. Il prodotto della Milford Academy ha lanciato 6 touchdown passes, passato per 427 yards e coprso per altri 6 touchdowns durante il semestre autunnale passato prima di arrivare a Syracuse. Gunner Kiel, una delle reclute più considerate di questa classe, combatterà a Notre Dame con altri tre quarterback per la posizione di starter nel 2012. Tommy Rees, Andrew Hendrix e Everett Golson sono i suoi concorrenti per correre la offense dell'head coach Brian Kelly. Jake Rodrigues da Whitney High, Rocklin, Calif., 2,036 yards lanciate e 26 touchdowns con 5 INTs, 684 yards corse ed altri 15 touchdowns su corsa come senior, è arrivato a Oregon.. Anche se tutti gli occhi sono puntati sui quarterbacks Bryan Bennett e Marcus Mariota per vedere chi sostituirà Darron Thomas come starter, il 6-3 per 210 pounds Rodrigues ha le qualità per impressionare. A Pardue, l'head coach Danny Hope ha dichiarato lo scorso febbraio che tutti e quattro i nuovi arrivati nella posizione di quarterback potranno aspirare a diventare titolare. Bilal Marshall, Robert Gregory, Austin Applebey e Aloys Gray, sono tutti dunque in lizza per diventare starter. Marshall, Gregory, e Gray sono tutti giocatori con caratteristiche per giocare anche in altre posizioni mentre Appleby è un pro-style passer, un 6-5 per 235 pounds in grado di lanciare bene nel pocket, nelle play-action ed anche dalla shotgun.